Sylvie, 60 anni e malata di Parkinson, da due mesi combatte la sua malattia con un metodo inaspettato: testando un videogioco. Seguire i movimenti del protagonista del gioco nel corso delle settimane ha fatto migliorare la sua mobilità e l’equilibrio. Risultati importanti che hanno anche avuto un effetto positivo sulla fiducia in se stessa, fondamentale per i pazienti alle prese con una malattia di questo genere. “A livello morale, quando una persona fa dei movimenti che non era più abituata a fare e si rende conto che può fare molte più cose, è formidabile, è una speranza. Giocando si dimenticano un po’ il loro handicap e questo è il vantaggio più grande””, spiega Dijana NUic, terapista all’ospedale Pitié-Salpetrière dove da stanno sperimentando nuove terapie con i videogiochi. In particolare per i pazienti malati di Parkinson usano “Toap run”, un gioco creato dal gruppo francese Genious che da 5 anni lavora nel campo dei giochi terapeutici. “Abbiamo dimostrato che le cadute si sono ridotte del 47%. E inoltre noi lo stiamo testando sul Parkinson ma può essere usato per curare problemi dell’andatura, di equilibrio, la tipologia di utilizzatori può essere molto ampia”, spiega Pierre Foulon direttore del settore digitale e sanità del gruppo. La parte ludica motiva di più le persone rispetto a una riabilitazione convenzionale, a patto che tutto sia stato approvato dagli organi competenti e clinicamente testato.