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Saluto nazista Bannon imbarazza, Meloni riflette su intervento a Cpac

Un gesto controverso di Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, sta mettendo in seria difficoltà Giorgia Meloni, attesa domani alle 19:15 (ora italiana) in videocollegamento alla Conservative Political Action Conference (CPAC), l’evento dei conservatori americani in corso a Washington. Al termine del suo intervento, Bannon ha salutato la folla con un gesto che ha scatenato polemiche: braccio teso, palmo verso il basso, dita dritte, inclinato verso l’alto, un movimento che richiama in modo evidente il saluto nazista. Un’immagine che ha riacceso dibattito e imbarazzo, tanto da spingere il leader del Rassemblement National francese, Jordan Bardella, ad annullare il suo discorso previsto per oggi.

Bannon, figura nota anche in Italia per il tentativo di fondare un’“accademia sovranista” nella Certosa di Trisulti nel 2021, ha accompagnato il gesto con un’esortazione al pubblico: “Combattere, combattere, combattere”. Immediate le reazioni: Bardella ha preso le distanze, dichiarando in una nota: “Su questo podio, mentre non ero presente in sala, uno degli oratori si è concesso, come provocazione, un gesto che faceva riferimento all’ideologia nazista. Di conseguenza, ho deciso di annullare il mio intervento”. Bannon ha replicato negando le accuse: “Non era un saluto nazista, ma un saluto alla folla”, definendo Bardella “indegno di guidare la Francia”.

A Roma, il gesto ha gettato un’ombra sulla partecipazione di Giorgia Meloni al CPAC, evento che la premier aveva annunciato con orgoglio come un’occasione per rafforzare il dialogo con i conservatori Usa. Da Palazzo Chigi e dal centrodestra, per ora, solo silenzio. Fonti interne, tuttavia, parlano di una “riflessione” in corso: il collegamento live potrebbe essere sostituito da un più cauto videomessaggio registrato, nel tentativo di limitare l’imbarazzo politico. Le opposizioni, invece, non perdono tempo e vanno all’attacco.

Elly Schlein, segretaria del Pd, è durissima: “Persino Bardella ha annullato la sua partecipazione dopo questo fatto. Ci chiediamo dove voglia portare l’Italia Giorgia Meloni, incapace di scegliere tra la maglietta dell’Italia e il cappellino di Trump. Altro che ‘ponte’ con gli Usa, si sta dimostrando già una vassalla. Abbia la decenza di dissociarsi da questo raduno neofascista e faccia, per una volta, gli interessi dell’Italia”. Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, rincara la dose: “Il vecchio Bannon non si smentisce mai. E ora la presidente del Consiglio Meloni, anche stavolta, farà finta di niente?”.

Il caso richiama alla memoria un episodio simile: il saluto di Elon Musk durante la festa di insediamento di Trump, anch’esso interpretato da molti come un richiamo al passato fascista. Per Meloni, il dilemma è chiaro: partecipare al CPAC rischia di associarla a un’immagine estremista che potrebbe alienare parte dell’elettorato moderato, mentre un ritiro all’ultimo minuto potrebbe irritare gli alleati conservatori d’oltreoceano. La decisione, attesa nelle prossime ore, sarà un banco di prova per la sua leadership e per la linea politica del governo.

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redazione