di Maurizio Balistreri
Sono 6.055 i migranti salvati oggi nel corso di 39 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale operativa della guardia costiera a Roma del ministero delle infrastrutture e dei trasporti. I migranti erano a bordo di 32 gommoni, cinque barconi e due zattere, nello specchio acqueo 30 miglia a nord dalle coste della Libia, sulla direttrice di Tripoli. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati anche 9 corpi senza vita. In un gommone i soccorritori hanno trovato sette cadaveri, e un’altra salma è stata recuperata in un barcone. Mentre un altro migrante, soccorso già in fin di vita sul barcone, è morto mentre era a bordo della nave Dignity One di Msf, intervenuto nel soccorso. Dalla nave di Medici senza frontiere sono state trasportate in ospedale, prima con una motovedetta della guardia costiera, poi con un elicottero, dove un medico volontario dell’ordine di Malta ha prestato i primi soccorsi, anche una donna incinta, e, accompagnata dalla madre, una bambina, disidratata e con problemi respiratori a causa dei fumi tossici dei motori nei barconi. Entrambe sono già arrivate a Lampedusa, non sono in pericolo di vita. Hanno preso parte ai soccorsi, tre unità della guardia costiera, due della marina militare operanti nel dispositivo Mare Sicuro e unità di Eunavformed, di Frontex, e delle organizzazioni non governative Msf, Sos Méditerranée, Life Boat, Sea Watch e Boat Refugee. Per due migranti, una donna ed una bambina, che erano a bordo della Dignity One(appartenente alla Msf), si è reso necessario una evacuazione medica condotta dalla motovedetta CP319 di Lampedusa. Le due migranti bisognose di cure sono state poi prelevate da un elicottero del secondo nucleo aereo della guardia costiera e trasportate direttamente a Lampedusa. Durante il trasferimento, a bordo dell’elicottero, sono stati assistite da un medico del corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta.