Dopo che il mercantile italiano, su ordine delle autorità indiane, è attraccato nel Kerala, i due militari sono stati arrestati e accusati dell’uccisione dei due cittadini indiani. Ne è scaturita una complessa partita giuridica tra Italia e India su quale sia la giurisdizione – italiana o indiana – da applicare al caso. L’Italia ha deciso di far ricorso al Tribunale arbitrale dell’Aja per dipanare l’intrecciata matassa e la corte ha deciso che, in attesa del giudizio di merito sulla giurisdizione da applicare, il marò potesse tornare in Italia, dove Latorre si trova già in Italia dal 2014 essendogli stato permesso il rientro per motivi di salute. Il 29 aprile la corte arbitrale ha deciso il rientro di Girone e la Corte suprema indiana ha dato il via libera. Il Ministero degli Esteri, in un suo comunicato, ha spiegato che Italia e India, in linea con il pronunciamento arbitrale, hanno cooperato nelle ultime settimane per definire le condizioni e le modalità del rientro e della permanenza nel nostro Paese di Girone. Il ministero degli Esteri, inoltre, ha ribadito l’impegno del governo italiano a conformarsi alle condizioni e modalità stabilite dalla Corte Suprema indiana.