Salve, Polizia: mi fa vedere l’adesivo? Se non è attaccato al vetro è multa immediata | Un incubo sulle strade siciliane

Posto di blocco (Virgilio) IlFogliettone
Occorre fare massima attenzione quando si è alla guida accurandosi di avere tutta la documentazione in regola per evitare sanzioni.
I posti di blocco sono generalmente istituiti dalle forze dell’ordine, come la Polizia di Stato, i Carabinieri o la Polizia Municipale, agendo nell’ambito delle proprie competenze territoriali e funzionali. Possono essere disposti per diverse finalità, tra cui la prevenzione e repressione di reati, il controllo del rispetto del Codice della Strada, la ricerca di persone o veicoli sospetti.
Durante un posto di blocco, gli agenti possono effettuare diversi tipi di controlli. Innanzitutto, è prassi comune richiedere i documenti di identità del conducente e degli eventuali passeggeri, nonché i documenti del veicolo (carta di circolazione e patente di guida). Possono essere verificate l’assicurazione obbligatoria, la revisione del mezzo e la sua conformità alle norme.
La finalità principale di un posto di blocco è quella di esercitare un controllo attivo sul territorio, dissuadendo comportamenti illeciti e garantendo la sicurezza stradale. La visibilità delle forze dell’ordine e la possibilità di essere fermati contribuiscono a incrementare il senso di sicurezza nella popolazione e a rendere più difficile la commissione di reati. Inoltre, i posti di blocco possono essere strumenti utili per intercettare individui ricercati o veicoli rubati.
Con l’approssimarsi della stagione estiva in Sicilia, è prevedibile un aumento dei posti di blocco sulle principali arterie stradali e nelle zone di maggiore afflusso turistico. Questa intensificazione dei controlli è spesso legata alla necessità di gestire l’aumento del traffico, prevenire incidenti stradali dovuti a imprudenza o guida sotto l’effetto di alcol e stupefacenti.
Richieste ad un posto di blocco
Durante un posto di blocco, oltre ai documenti di routine, le forze dell’ordine possono effettuare controlli più approfonditi se sussistono ragionevoli sospetti. Ad esempio, possono ispezionare l’interno del veicolo e il bagagliaio alla ricerca di oggetti illeciti. In presenza di indizi, possono procedere a una perquisizione personale. Inoltre, è frequente il controllo dello stato psicofisico del conducente.
Le sanzioni per le violazioni riscontrate durante un posto di blocco variano a seconda della gravità dell’infrazione. Guidare sotto l’effetto di alcol, ad esempio, può comportare sanzioni amministrative o penali, a seconda del tasso alcolemico rilevato. La guida senza patente o con patente sospesa o revocata prevede anch’essa sanzioni pecuniarie elevate, il fermo amministrativo del veicolo e, in alcuni casi di recidiva, anche l’arresto.

La “P” obbligatoria
La “P” di principiante è un contrassegno adesivo che indica che il conducente del veicolo ha conseguito la patente di guida da meno di tre anni. In Italia, l’articolo 117 del Codice della Strada stabilisce l’obbligo di esporre questo contrassegno in modo ben visibile sul parabrezza anteriore e sul lunotto posteriore del veicolo durante la guida.
Chiunque, pur essendo neopatentato da meno di tre anni, circoli senza esporre la “P” sul veicolo è soggetto a una sanzione amministrativa. L’articolo del Codice della Strada prevede una multa che varia da 87 a 344 euro. La mancata esposizione del contrassegno non comporta la decurtazione di punti dalla patente, ma è comunque un’infrazione che può essere accertata durante un controllo stradale.