Salvini: a Roma ticket Michetti-Matone. E Sgarbi assessore alla Cultura

Ufficializzato anche Damilano a Torino. Occhiuto in Calabria, sabato l’annuncio. Meloni: “Faremo rinascere la Capitale dopo il disastro della Raggi”

giorgiameloni

Si sblocca finalmente lo stallo nel centrodestra sulle candidature a sindaco: al vertice con i leader viene scelto il ticket Michetti-Matone per la Capitale, e viene ufficializzato Paolo Damilano come candidato a Torino. Praticamente fatta anche la scelta sulle Regionali in Calabria: l’annuncio arriverà solo sabato, ma tutti danno per deciso che il candidato presidente sarà il forzista Roberto Occhiuto, attualmente capogruppo alla Camera. Ancora fumata nera però per Milano e Bologna, mentre resta in stand by Catello Maresca a Napoli.

Dopo settimane di confronto tra Enrico Michetti e Simonetta Matone, nella riunione con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Roberto De Poli, Maurizio Lupi e i rappresentanti di Coraggio, si è scelto dunque per l’accoppiata: “I sondaggi hanno mostrato che funzionano bene insieme”, dicono dal centrodestra. Soddisfatta Giorgia Meloni, che spingeva da tempo perché si prendesse una decisione e perché il nome fosse proprio quello di Michetti: “Due straordinari professionisti che ringraziamo per essersi messi a disposizione della capitale: faremo rinascere Roma dopo il disastro di Virginia Raggi”. E soddisfatto anche Salvini: “Michetti non lo conoscevo, mi ha colpito la sua concretezza. Ora l’obiettivo è vincere al primo turno”, dice spavaldo, aggiungendo che in caso di vittoria Vittorio Sgarbi potrebbe essere l’assessore alla Cultura della Capitale. “E’ la migliore soluzione per vincere”, dice anche il forzista Antonio Tajani.

Soluzione che ancora non si trova su Milano. Salvini avrebbe riferito di aver ricevuto una indisponibilità da uno dei possibili candidati, e avrebbe chiesto altro tempo per verificare le altre ipotesi al vaglio. I nomi per ora restano quelli di Oscar di Montigny, di Maurizio Dallocchio, ma a questo punto anche di un politico come Maurizio Lupi. Sempre che Salvini non riesca davvero a tirare fuori un nome nuovo. Su Bologna situazione analoga, con due civici e un politico di Fi: Roberto Mugavero, Fabio Battistini, Andrea Cangini. Infine Napoli. Catello Maresca resta ancora in stand by: tra i nodi da sciogliere, l’ok alla presentazione delle liste con i simboli dei partiti. Richiesta pregiudiziale per Fratelli d’Italia: “Senza simbolo ci rimetteremmo voti noi ma ci rimetterebbe anche Maresca”.