Salvini attaca Mattarella su frontiere: “Sei venduto”. Ma il Presidente parlava di vino
CANTONATA LEGHISTA Il Capo dello Stato inaugura il Vinitaly e cita il successo dell’export italiano. Grasso: “È ora che #Salvini impari a rispettare la frontiera che separa la politica dall’insulto di Giuseppe Novelli
di Giuseppe Novelli
Un equivoco è stato alla base di una giornata di roventi polemiche politiche, con il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che attacca a testa bassa (e con parole pesantissime) il Capo dello Stato, il quale intervenendo a Vinitaly a Verona parla di “frontiere” che vanno “superate”. Una frase che nel contesto generale guarda al comparto vinicolo ed ai rapporti commerciali dell’Italia, alla nostra economia insomma ed alla necessità che questa guardi a più incisive politiche di export. Ma dal versante leghista la parola “confini” tocca un nervo troppo scoperto e scatena una reazione precipitosa. Il numero uno del Carroccio intende che il riferimento sia agli immigrati, così Salvini non pone spazio e immediatamente si lancia in una replica dai toni roventi: “Come a dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque…Se il Capo dello Stato è sobrio, è complice e venduto”. Dunque, mentre gli occhi del mondo erano puntati su Idomeni, il campo al confine tra Grecia e Macedonia dove ieri i migranti sono tornati a scontrarsi con la polizia macedone, in Italia, come detto tenere banco era l’ennesima polemica politica. Troppo pesanti le parole del leader leghista, quindi inevitabili dure reazioni a difesa del presidente della Repubblica, ma che per lunghe ore faranno riferimento anch’esse al tema degli immigrati, complice anche il fatto che la posizione del Capo dello Stato in proposito effettivamente è da sempre contraria ai muri, materiali e politici, nei confronti degli immigrati. Solo in tardo pomeriggio si chiariranno meglio i termini della questione, ma il cerino era stato gettato e comunque i termini usati da Salvini trascendono il merito della questione. uttavia, il capo dei leghisti in serata ha provato a mettere una toppa: “Io non voglio attaccare Mattarella, voglio difendere il principio che le frontiere e i confini esistono e, per l’ingresso di uomini e merci, nell’interesse degli italiani vanno controllate. Punto”.
“Attacco scomposto e rozzo” scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini, che aggiunge: “La questione delle frontiere, sia per le merci che per gli esseri umani, è una delle questioni centrali del nostro tempo”. “Salvini impari a rispettare la frontiera che separa la politica dall’insulto” incalza la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Pietro Grasso. Seguono le espressioni di sconcerto, condanna e solidarietà a Mattarella di politici e parlamentari, prevalentemente della maggioranza. “Parole da eversore e da chi non ama l’Italia” afferma Luigi Zanda, presidente dei senatori Pd. Gli fa eco il suo omologo alla Camera, Ettore Rosato: “Salvini è ossessionato e attacca inopinatamente il Capo dello Stato”. Per la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani: “L’aggressione al Capo dello Stato è ormai la cifra di chi non ha nulla da dire”. E aggiunge: “E’ la prova che Salvini e Grillo sono fatti della stessa pasta, di populismo volgare, urlo e intolleranza: il contrario della democrazia”.
Per la portavoce nazionale Ncd, Valentina Castaldini “Salvini, in crisi di popolarità, oggi ha deciso di spararla grossa alzando il tiro. Le sue affermazioni sul Capo dello Stato dimostrano una totale assenza di rispetto delle istituzioni e una prospettiva provinciale che è da sempre il suo limite”. In serata lo stesso Salvini torna sull’argomento con un lungo video sul suo profilo facebook. Ma non accenna neppure a un passo indietro, anzi rilancia: “Le frontiere esistono, vanno fatte rispettare e vanno controllate, sia per l`ingresso di uomini che di merci. Per l`ingresso di uomini per evitare l`arrivo di migliaia di clandestini, per le merci per evitare l`ingresso di schifezze da tutto il mondo, dal latte in polvere all`ortofrutta al pesce scaduto. Magari col marchio made in Italy. Le frontiere hanno un senso e negli interessi degli italiani vanno controllate”. Poi concede una parziale ammissione: “Pesiamo le parole, lo dico anche a me stesso. Ma quando mi fanno incazzare – conclude – non riesco a stare zitto”.