Per la seconda volta in Basilicata in sei giorni – e con il programma gia’ fissato di tornare nel fine settimana e prima della chiusura della campagna elettorale – il vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha trascorso ieri la giornata in provincia di Matera, con l’obiettivo di dimostrare quanto la Lega tenga a vincere le regionali del 24 marzo. Ma Salvini non ha esitato, nelle occasioni che la giornata gli ha fornito, a lanciare qualche “frecciata” al M5s e a portare avanti la linea della Lega che, a proposito, dell’alta velocita’ ferroviaria Torino-Lione, continua ad essere favorevole all’opera.
E’ stata una dichiarazione dell’altro vicepremier e guida politica del M5s, Luigi Di Maio, a fornire a Salvini l’occasione di una replica apparsa subito ferma e polemica. Di Maio aveva appena sottolineato la necessita’ di “lasciar lavorare” il movimento, senza attaccarlo continuamente, che Salvini ha replicato secco: “Io passo le mie giornate lavorando e non polemizzando”. Non e’ stato l’unico momento in cui il leader della Lega e’ sembrato segnare una “differenza” con gli altri firmatari del contratto di governo. Infatti, tornando sulla Tav – argomento continuo delle domande dei giornalisti – Salvini ha ribadito che l’opera “si deve fare” ma ha aggiunto un particolare, riferendosi ai costi: “Europa e Francia possono dare di piu'”.
Il terzo argomento su cui il Ministro dell’Interno non ha rinunciato a puntualizzare la sua posizione ha preso quota da alcuni giorni, la “via della seta”. Anche in questo caso, Salvini ha marcato una certa distanza dai partner di governo, invitando tutti alla “prudenza” e a riflettere “sull’interesse e la sicurezza nazionale” dell’Italia. La giornata di Salvini, a Matera da lunedì sera, e’ cominciata con un tour sulla costa jonica della Basilicata, zona molto importante per l’economia regionale. Infatti, il leader della Lega ha incontrato imprenditori e semplici elettori e ha trovato il modo per richiamare l’importanza della legalita’ in un’area in cui infiltrazioni e azioni malavitose non mancano.
Al ritorno a Matera, nel primo pomeriggio, altri due incontri: in un’azienda che produce salotti – in quello che anni fa era un forte “distretto” industriale – e in una di surgelati. Poi il comizio finale, spostato nel palazzo dello sport a causa della rigida temperatura esterna. Parlando sulla gradinata, Salvini e’ tornato sull’importanza della vittoria alle elezioni lucane del 24 marzo e l’ha proiettata su quelle europee del 26 maggio: “Se vinciamo in Basilicata – ha detto – la rivoluzione la portiamo in Europa”, quella “benedetta Europa che sta strangolando il nostro Paese”.