Salvini dà buca a summit: non si doveva sapere. Legista e Cav al telefono

Salvini dà buca a summit: non si doveva sapere. Legista e Cav al telefono
Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini
30 novembre 2018

L’argomento del vertice non era esplosivo: la scelta dei candidati del centrodestra per le Regionali non è tema che possa creare tensioni, visto che la ripartizione fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è stata stabilita mesi fa. Eppure l’incontro milanese ha creato più di un problema al centrodestra, tanto che Matteo Salvini all’ultimo minuto ha deciso di dare forfait, delegando Giancarlo Giorgetti a rappresentare la Lega al tavolo. Perché il summit, raccontano dalla Lega, doveva restare segreto, per non offrire il pretesto di letture in chiave anti-M5s, nel momento in cui Luigi Di Maio è alle prese con la imbarazzante vicenda dell’azienda di famiglia.

Ma quando la notizia trapela, all’ora di pranzo e pochi minuti prima che il vertice abbia inizio, la reazione di Salvini denuncia tutta la sua irritazione: nella casa milanese di Silvio Berlusconi si presenta solo il plenipotenziario Giorgetti, a confrontarsi con il padrone di casa accompagnato da Antonio Tajani e con la delegazione di Fdi composta da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Scelta che provoca il disappunto degli alleati, e in particolare di Fratelli d’Italia: “Non sapevamo che il vertice dovesse rimanere segreto”, dice Ignazio La Russa, visto che “era solo ed esclusivamente sulle Regionali”.

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E dunque “non capiamo perché Salvini dovrebbe vergognarsi dell’alleanza di centrodestra alle Regionali… È evidente che sta attraversando un momento di grande difficoltà al governo con i Cinque Stelle, vorrà dire che il prossimo vertice chiederemo il permesso a Di Maio”, ironizza. Forza Italia preferisce invece minimizzare, confermando che l’indicazione era quella di tenere riservato l’incontro: “Non è un problema nostro, c’era Giorgetti a rappresentare la Lega e più di una volta si è consultato telefonicamente con Salvini durante l’incontro”.

Alla fine, l’incontro non decide nulla neanche sul tema Regionali. Tajani parla di “alcuni passi avanti nella giusta direzione”, Giorgetti si limita a dire che è andato “benino”. Forza Italia ha dunque portato i suoi candidati per il Piemonte (con l’eurodeputato Alberto Cirio in pole, se dovesse sciogliere positivamente la riserva), e una rosa ancora ampia (5-6 nomi) per la Basilicata. In Sardegna l’indicazione spetta alla Lega, e la scelta pare possa cadere su Solinas. L’Abruzzo è invece appannaggio di FdI, che ha scelto Marco Marsilio, nella convinzione che sarà il candidato ufficiale: “I sondaggi li abbiamo già fatti, ed è il candidato giusto. E poi si vota a febbraio, non possiamo aspettare oltre”, dicono gli uomini della Meloni.

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Ma per l’ufficializzazione bisognerà aspettare ancora, “la prossima settimana” dicono dal centrodestra, perché al vertice di oggi Fi avrebbe chiesto di poter valutare ancora l’appeal dei candidati con ulteriori sondaggi. Richiesta cui Giorgetti non si è opposto. Ma anche il rinvio delle decisioni, seppur motivato, fa tornare al punto della giornata, ovvero l’assenza di Salvini: un altro vertice sarà sicuramente necessario, e il leader della Lega dovrà tornare a sedere con gli alleati. Intanto, c’è stata una lunga e cordiale telefonata oggi pomeriggio tra Salvini e Berlusconi. I due – riferiscono fonti della Lega – si sono confrontati sui temi e nomi da proporre alle prossime amministrative e regionali. Previsti, per la prossima settimana, i nomi dei candidati.

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