Salvini: c’è un problema di democrazia, non dipende tutto da spread. La lega si prepara al voto

28 maggio 2018

“C’è un problema di democrazia perché in Italia il popolo è sovrano e non dipende tutto dallo spread e dalle democrazie europee”, “il fatto grave è che Mattarella ha scelto i mercati e le regole europee anziché gli interessi degli italiani”. Così il leader della Lega Matteo Salvini arrivando alla Camera in un breve colloquio con i giornalisti. Il video è stato postato sulla sua pagina Facebook. “Il problema non è che mi ha detto no a un nome, ma ha detto no a un’idea” ha aggiunto Salvini, parlando della decisione di Mattarella e sostenendo di essere “incazz. nero”. “Mi permettete di essere incazz… nero almeno un altro giorno e poi ragionare? A me piace ragionare a mente lucida”. “Io oggi, se permettete, dovevo essere al Viminale a ragionare su mafia e immigrazione” ha concluso.

No alle “minacce della Ue”, un governo con la Lega “nasce solo se è libero”, e dunque a questo punto “se siamo ancora una democrazia resta solo restituire la parola agli italiani per chiedere un mandato pieno per fare da soli quello che vogliamo fare”. Giuseppe Conte era ancora nello studio di Sergio Mattarella quando Matteo Salvini ieri ha preso la parola a Terni, ma che tutto sia saltato – in primis sul nome di Paola Savonacome ministro dell’Economia – era già chiaro. Il leader della Lega ha parlato al congresso del Carroccio dell’Umbria, e ha sferrato un attacco senza precedenti al Quirinale: “Se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo pronto a lavorare domani mattina, lo vada a spiegare a 60 milioni di italiani”. E ancora: “Sentirsi dire che uno non può fare il ministro perché preoccupa i mercati o la Merkel, o Macron… allora io torno dai cittadini italiani e gli chiedo: se volete vivere da schiavi, votate i vecchi, se volete tornare ad essere un Paese libero, sceglieteci. Mai chinerò la testa davanti a chi non difende il bene dei cittadini italiani ma gli interessi di potentati stranieri. Sono orgoglioso di aver tenuto alta la dignità di un popolo”.

Fino alla sfida finale: “Se torno al governo ripropongo il professor Paola Savona all’Economia”, visto che “il suo unico difetto è quello di difendere gli interessi degli italiani”. Che Salvini si prepari a nuove elezioni, lo dicono anche altri due passaggi. Il primo è il no netto a “minestroni”, ovvero governi istituzionali, perché “mai andrò al governo con il Pd”. E poi il messaggio agli alleati di centrodestra: “Io non tradisco: sono andato solo quando Berlusconi mi ha detto ‘vai, prova a fare un governo col M5s'”. Una campagna elettorale che già si prepara tutta sul tema sovranista: “Mi piacerebbe che l’Italia tornasse ad essere un paese libero. Siamo un Paese a sovranità limitata: se si vota in un certo modo, preferibilmente a sinistra, i mercati sono contenti; se si osa ridiscutere regole che ci hanno portato a livelli di paura, povertà, precarietà senza precedenti, allora è un problema”. “Io ci ho provato in tutti i modi” a formare un governo “ma devo avere un governo libero, senza subire telefonate di consiglio o di minaccia dalle altre capitale europei”.

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