Un’altra Europa è possibile, se il centrodestra riesce a compattarsi anche su quella scena e cessano i veti contro i partiti del gruppo Identità e Democrazia di cui la Lega è uno dei massimi esponenti (mentre Fratelli d’Italia fa parte del Partito conservatore e Forza Italia del Partito popolare). Matteo Salvini porta avanti la sua battaglia non per un gruppo unico, perché “sarebbe sognare troppo in grande”, ma per “una maggioranza europea, senza veti, senza esclusioni e senza pregiudizi”. Così, incalzando gli alleati di governo, il vice premier ha convocato per domani, alla Fortezza da Basso di Firenze, un incontro delle destre ed estreme destre europee.
Ospiti d’onore Marine Le Pen (in video collegamento) e il neo eletto premier olandese Geert Wilders, leader dell’estrema destra del Pvv, che in un primo momento avrebbe dovuto partecipare in presenza ma che, come ha fatto sapere il suo partito, non potrà farlo per gli impegni con la formazione del nuovo governo. Forse si rimedierà con un video collegamento. In città, intanto, si preparano manifestazioni di segno opposto a quella del Carroccio e già la Lega accusa la sinistra di “avvelenare” il clima. Lo stesso sindaco Dario Nardella ha ribadito che la città accoglierà “gli ospiti del leghista non con intolleranza ma con una bandiera d’Europa alla finestra”. Firenze è una “città aperta, non cacciamo nessuno” ma, ha rilanciato, ha una storia “imcompatibile con questo linguaggio basato su odio e anti-europeismo”.
E’ indelebile il ricordo di quando, 21 anni fa, la città accolse, a stretto giro dai drammatici fatti di Genova, il Social forum: una scelta che attirò molte critiche, ma tutto andrò bene, non ci furono le devastazioni temute e annunciate e si dimostrò al mondo intero come fosse possibile un dialogo tra istituzioni e movimenti. Il fatto che Salvini riunisca i sovranisti a Firenze, ha osservato l’ex sindaco della città ed ex premier Matteo Renzi, “significa che non ha capito nulla di Firenze, se c’è una città che deve tutto alla sua apertura questa è Firenze. Portare la marea sovranista a Firenze è come portare un siciliano a Pontida”.
Salvini, però, ha già messo le mani avanti: l’appuntamento fiorentino non sarà “un cantiere nero”, bensì “un momento di costruzione di un manifesto per un’Europa, un’altra Europa rispetto a quella a guida socialista”. Un’Europa nella quale si abbandonino “le follie dell’ideologia green che non so perchè i Popolari hanno votato” e si riconosca, in materia di sicurezza “la presenza in Europa di un Islam estremista e fanatico”, oltre a difendere “la libertà d’espressione” contro il linguaggio politicamente corretto. Poi, ha aggiunto il ministro, bene manifestare le proprie idee ma “se c’è gente che crea confusione ci sono diritto penale e forze dell’ordine”.
Saranno 14 le delegazioni di 14 diversi Paesi europei (dalla Francia alla Germania, dalla Polonia alla Danimarca) e “se tutto va come sembra, il 10 di giugno il gruppo Identità e Democrazia sarà più ricco e allargato – ha spiegato Salvini -. L’obiettivo è essere determinanti e superare i veti di altri nel centrodestra”, insomma, “spero che nessuno preferisca Macron a Le Pen o i socialisti a Wilders o Afd”. Che poi il neo premier olandese, come gli ricordato giorni fa la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre Salvini si congratulava con l’amico “Wilders” era quello che, durante i negoziati sul Recovery found, manifestava con il cartello “Geen cent naar Italie!”: “Neanche un centesimo all’Italia”.