Momenti di tensione a Bologna per l’ennesima contestazione contro Matteo Salvini da parte dei centri sociali. Il leader del Carroccio è arrivato in mattinata nel capoluogo emiliano per la campagna elettorale in sostegno di Lucia Borgonzoni, candidata leghista nelle prossime elezioni amministrative, e ha dichiarato: “Qui si può fare il miracolo, c’è voglia di cambiare”. Gli attivisti si sono radunati in via Zamboni, nel quartiere universitario, e sono partiti in corteo verso la facoltà di ingegneria, appena fuori porta Saragozza, dove era previsto un incontro in forma privata tra il rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini, e il leader del Carroccio. L’accesso alla facoltà è stato bloccato dalle forze dell’ordine, in via Risorgimento ed manifestanti hanno cercato di forzare il cordone: sono volate alcune manganellate. “Fuori Salvini da Bologna” è il coro simbolo della protesta.
“Respingiamolo” sono solo alcuni degli slogan che si leggono sugli striscioni di via Zamboni, cuore della zona universitaria. E’ qui che si sono radunati i membri di Cua, Hobo, Làbas, collettivi che in passato sono stati coinvolti o protagonisti nelle aggressioni contro il leader della Lega. Oggi hanno ribadito la loro posizione e dopo il raduno fra via Zamboni e piazza Verdi i membri del Cua hanno marciato in corteo verso via Risorgimento a porta Saragozza, dove ha sede la facoltà di Ingegneria, per contestare direttamente il numero uno del Carroccio. Arrivati a via Risorgimento i manifestanti hanno trovato blindati e forze dell’ordine schierate. A questo punto sono iniziati gli scontri fra gli agenti e gli attivisti. Successivamente è stata fatta una seconda carica della polizia, gli attivisti hanno risposto con lanci di uova, ortaggi e sassi.