Salvini e Meloni avvertono: “Non è più il tempo del dialogo, bisogna intervenire”

di Daniele Di Mario

Alla forza si risponde con la forza. A un attacco di guerra in piena regola bisogna rispondere con la guerra. Matteo Salvini lo dice chiaramente: dopo l’attacco Isis a Parigi non c’è altra strada se non l’intervento militare. “Bisogna intervenire dove l’Isis nasce, in Siria, in Libia, in Medio Oriente, in Nordafrica – spiega il segretario della Lega – Il terrorismo va raso al suolo, azzerato, bombardato in ogni modo possibile. Non bastano cortei e minuti di silenzio, il terrorismo islamico va sradicato con la forza”. Il leader del Carroccio declina la propria ricetta: controlli, severità, orgoglio, coraggio, espulsioni, perché “il silenzio e la paura aiutano i terroristi” e “non sopporto più l’ipocrisia”. Per Salvini “aveva ragione Oriana Fallaci. In certi momenti della storia chi tace è complice. E io non voglio avere paura né stare zitto”. Secondo il segretario leghista l’Europa sarebbe dovuta “intervenire in Siria” e deve “togliere le sanzioni alla Russia, che è l’unica che ci mette la faccia e le armi per bombardare l’Isis. Spero che non ci sia più nessuno che ha voglia di litigare con Putin in un momento come questo”. “L’Italia – dice il segretario di via Bellerio – ha trenta missioni di pace di guerra in giro per il mondo: andiamo da chi ci ha dichiarato guerra, anche perché ci hanno detto che arrivano a Roma. Non vorrei che ci fosse qualcuno al governo che pensa: “Noi non facciamo niente, non li disturbiamo, facciamo finta di niente, così non ci toccano”. È suicida”.

“Regalerei un libro di Oriana Fallaci sia a Renzi che ad Alfano, così magari si svegliano – dice Salvini – Non è più il tempo del dialogo. È tempo di intervenire militarmente contro chi ci ha dichiarato guerra, prima che ci arrivi sul pianerottolo, ammesso che sul pianerottolo non ce l’abbiamo già. Spero che l’Italia dimostri di essere Italia: io ci sono”. Salvini sottolinea come, sui social network non siano mancati gli immigrati “integrati” che hanno esultato per l’attacco a Parigi. Così il leader leghista sfida l’Islam moderato a uscire allo scoperto: “Non tutto l’Islam è uguale, evidentemente, però un certo tipo di Islam è incompatibile con i valori di libertà, di pace e di democrazia cui siamo abituati. E se c’è un Islam buono, al di là delle sfilate, ce lo dimostri con i fatti”. “Non so quanto l’equazione clandestini-terroristi – continua Salvini – possa essere reale. Di certo però un’immigrazione fuori controllo non aiuta la sicurezza di un Paese. Magari questi erano francesi di seconda, terza o quarta generazione, e questo sarebbe ancora più grave, perché vuol dire che l’integrazione di un certo tipo di cultura non è possibile”. “Spero che non ci sia ipocrisia – prosegue Salvini – non vorrei che tutto passasse con ‘chi parla è uno sciacallo’, ‘facciamo finta di niente’, ‘l’Islam non c’entra’.

L’Islam non c’entra? Se questi sparano e uccidono dicendo ‘Allah è grande’, evidentemente un problema c’è”. “Le stragi non le eviti – conclude Salvini – ci vuole coraggio e ci vuole fortuna. Si possono però limitare i rischi, espellendo le decine di migliaia di persone più o meno pericolose che sono qui illegalmente. Questo sicuramente sarebbe un contributo alla sicurezza”. Salvini non manca di sottolineare come nella legge si Stabilità siano stati tagliati 500 milioni “alla voce sicurezza”. Mentre la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni parla di “dichiarazione di guerra” all’Europa da parte del fondamentalismo islamico e dice: “Per difendere la libertà e la civiltà oggi l’Europa è chiamata a una guerra, perché che ci piaccia oppure no ci è stata dichiarata guerra e noi dobbiamo reagire. Diciamo basta con l’immigrazione musulmana almeno fino a quando l’Islam non avrà risolto i problemi di violenza interni alla sua cultura. Basta con l’immigrazione irregolare e clandestina: gli immigrati clandestini devono tornare a casa loro. Basta con gli sbarchi”.

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