Salvini dall’hotspot di Lampedusa: “Non è accoglienza, è business”
Il segretario leghista denuncia “è scempio, più di 1.300 dentro” VIDEO
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha visitato l’hot spot di Lampedusa, mostrando in diretta su Facebook l’interno del campo, i volti degli ospiti compresi i bambini, le strutture e i bagni: “Siamo tornati senza avvertire nessuno, l’altra volta avevamo avvertito e avevano svuotato tutto. Questo è uno scempio, non è accoglienza, è sfruttamento, un business da miliardi di euro, bambini buttati per terra. Il campo potrebbe ospitare 300 persone, sono più di 1300, quattro volte tanto”. Per questo, ha proseguito rivolgendosi agli ascoltatori, “voglio tornare a controllare i confini, salvare vite, e proteggere gli italiani”.
Poi ha iniziato a girare il campo, accompagnato da alcuni uomini della Guardia di Finanza: “Adesso quello che le televisioni non possono mostrarvi, immagini indegne di un paese civile. Le forze dell’ordine fanno il possibile e l’impossibile ma questa non è accoglienza, è caos e contro questo business vogliamo tornare ad impugnarci”. Proseguendo la visita Salvini commentava così: “Ditemi se è accoglienza, sono ammassati ovunque. Siamo in tempi di Covid, teoricamente, di limitazioni e di controlli”. E poi ha ironizzato: “Qui c’è il reparto telefonia, non mancano gli strumenti per connettersi… Arrivano tutti col telefonino”. Per Salvini “chi scappa dalla guerra deve arrivare con l’aereo non con il barchino, ma la maggior parte di queste persone non scappa dalla guerra. Non è l’Italia che voglio e che ho in testa. Da qui li spostano in altre regioni, e il giro ricomincia: gli scafisti si arricchiscono, coi soldi ci comprano armi e droga. Un Paese civile accoglie in maniera diversa chi ha il diritto di essere accolto. È vergognoso. I bambini dovrebbero essere altrove, chi è clandestino non dovrebbe essere qui. Entra chi ha il permesso, e viene accolto dignitosamente”.
Salvini ha concluso così la diretta video: “Ora saliamo dove lavorano le forze dell’ordine e per rispetto del loro lavoro stacchiamo il video. Abbiamo fatto questa visita a sorpresa per mostrare la realtà di un Paese che non controlla i confini, dove non esistono regole, dove entra chi vuole. Il 25 settembre sarà una scelta anche da questo punto di vista”. Al termine della visita Salvini ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti sul posto: “Dovrebbero esserci al massimo 350 persone, ce ne sono più di 1300. È indegno. L’immigrazione è un fenomeno che può essere controllato, basta reintrodurre i decreti sicurezza. Questa non è accoglienza, non è solidarietà, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle associazioni: è un deposito, indegno di un Paese civile. I bimbi non dovrebbero essere sbattuti per terra, chi è qui per la quinta volta da clandestino non dovrebbe essere qui…”. E ha ribadito: “Ho deciso di venire a sorpresa, ero a Palermo e ho preso un aereo, perché l’altra volta avevamo avvisato ed era tutto pulito, profumato, ordinato. Stavolta è il caos”.