Col sorpasso di Giorgia Meloni, le accuse sui rapporti con la Russia, i no di Mario Draghi a scostamento di bilancio e pace fiscale, Matteo Salvini torna a Pontida per provare a recuperare centralità nel dibattito e consensi nelle urne. Per ora i titoli sono sulla questione russa, su cui ormai è scontro aperto col premier: “Oltre che a parlare di pupazzi, spero che Draghi trovi il tempo per trovare altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette perché non so se ha capito l’emergenza nazionale a cui stiamo andando incontro”, ha detto il segretario leghista arrivando a un incontro a Milano. “I miei rapporti col premier? Corretti, da parte mia”, ha rincarato.
Clima teso, dunque, alla vigilia del raduno nel bergamasco che manca da tre anni: colpa della pandemia, ma affianco c’è anche una scelta politica che ha visto il segretario della Lega togliere “Nord” dal nome del partito, cercare consensi al Centro e al Sud, e trasformare le parole d’ordine delle origini in un messaggio nazionale e nazionalista. Un terreno su cui oggi la concorrenza di Giorgia Meloni è spietata, e al momento – almeno nei sondaggi – vincente, con la presidente di FdI nel ruolo di leader di coalizione e il segretario leghista che deve trovare una nuova dimensione. Ecco allora che l’autonomia regionale differenziata torna ad essere un cavallo di battaglia della campagna elettorale, un marker identitario per distinguere la Lega da Fratelli d’Italia. Ed ecco il ritorno in grande stile a Pontida, luogo nell’immaginario collettivo legato a secessione e riti celtici.
Da lì Salvini proverà a rilanciare la Lega, con quella che definisce “la più grande iniziativa di massa e di popolo di questa campagna elettorale. E che sia promossa dalla Lega per me è fonte di gioia. Dopo tre anni di assenza per il Covid è bello ritrovarsi e riabbracciarsi da tutta Italia. Ci sono centinaia di pullman, sono organizzati treni, gente che arriva in aereo, autocolonne, colonne di biker e gente che arriva in bici: una bellissima giornata di sole, di politica, di amicizia, con al centro il lavoro e il diritto di voto degli italiani. Per noi al centro ci sono gli italiani, la scuola e le pensioni”.
Si inizierà allora domani alle 10, sul pratone in provincia di Bergamo. Dal palco interverranno governatori, ministri e capigruppo leghisti. In programma anche un saluto dei sindaci e una testimonianza dei giovani. Ad ascoltare sono attese quasi 10mila persone, con oltre 200 pullman già prenotati. L’intervento del segretario Salvini chiuderà l’evento dopo le 12. E dalla Lega fanno sapere che “è prevista una sorpresa finale”.