L’accordo fu stretto a settembre, in quel di palazzo Grazioli. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si ‘spartirono’ i candidati per le quattro regioni che sarebbero andate al voto da lì ai prossimi mesi. In base a quello schema il Piemonte tocca a Forza Italia. Adesso però, spiegano fonti a lui vicine, il leader del Carroccio vorrebbe rimettere quell’intesa in discussione e spingere come anti-Chiamparino una personalità del mondo civico, vicina però alla Lega.
Anche per questo, la faccenda è rimasta in stand by. Il potenziale candidato azzurro, l’eurodeputato Alberto Cirio, resta fermo ai blocchi di partenza in attesa di una ufficializzazione che infatti tarda ad arrivare. Raccontano che abbia anche cercato di contattare Salvini, il quale però si sarebbe limitato a rispondergli con un laconico: “Ne parleremo, c’è tempo”. In Piemonte si vota infatti il 26 maggio, in concomitanza con le Europee. Appena lo scorso 14 febbraio Cirio aveva sciolto la riserva, confermando la sua disponibilità a candidarsi in seguito alla richiesta di archiviazione della sua posizione nell’affaire rimborsopoli.
Di mezzo, ci sono state però anche le elezioni in Sardegna dove non si è ripetuto lo stesso schema dell’Abruzzo: ossia il trionfo della Lega e il crollo di Forza Italia. Fosse andata così, probabilmente Salvini sarebbe partito subito alla carica, anche per aggiungere un altro tassello verde al quadro dei governi delle Regioni del Nord. Per il momento, invece, prende tempo. Anche se già c’è chi ipotizza l’offerta di uno ‘scambio’ già pronto con l’Emilia Romagna dove la leghista Bergonzoni non avrebbe nessuna voglia di candidarsi. askanews