Con un tuffo nell’Oceano Atlantico, 4 anni dopo la missione spaziale “Futura” dell’Asi (Agenzia spaziale italiana), è ufficialmente iniziata per l’astronauta italiana dell’Esa (Agenzia spaziale europea) e capitano pilota dell’Aeronautica militare, Samantha Cristoforetti, la missione sottomarina Neemo23 (Nasa Extreme Environment Mission Operations), di cui @AstroSamantha è comandante. Per dieci gioni, dal 13 al 23 giugno 2019, con lei nell’Aquarius, un habitat a 19 metri di profondità al largo delle coste californiane, un equipaggio di 3 donne e due uomini: la candidata astronauta della Nasa Jessica Watkins, le ricercatrici marine di fama mondiale Shirley Pomponi e Csilla Ari D’Agostino e i due tecnici professionisti dell’habitat, Mark Hulsbeck e Thomas Horn.
Scopo della missione, effettuare esperimenti di biologia marina e, soprattutto, addestrare l’equipaggio per eventuali missioni spaziali e di esplorazione planetaria, validando procedure e concetti operativi. In particolare verranno testati dei diving helmet, caschi da immersione che permettono di respirare e parlare durante le ‘passeggiate spaziali’ simulate sul fondale dell’Atlantico, con integrato un sistema di Realtà aumentata, il “Lesa” (Lunar Evacuation System Assembly) dell’Esa, un sistema di salvataggio per astronauti in difficoltà e un carrello, sviluppato sempre dal Centro Europeo Addestramento Astronauti (Eac) dell’Esa a Colonia per il trasporto di attrezzi e sistemi di campionamento geologico. “Tornare a un impiego operativo, a 4 anni esatti da ‘Futura’, fa un bell’effetto – ha commentato l’astronauta ad askanews – mi sento un po’ come essere tornata sulla Stazione spaziale; l’Aquarius è un ambiente molto diverso ma anche molto simile”.