Apertura eccezionale per San Valentino dell’Insula dei Casti amanti a Pompei, che sarà visitabile solamente nel weekend che va dall’11 al 14 febbraio, poi chiuderà per un lungo periodo di restauro. L’archeologa incaricata Alberta Martellone: “La casa prende il nome da un quadretto che raffigura un bacio che due amanti si scambiano e questo quadro è presente su una parete del triclinio, che era l’ambiente destinato all’accoglienza e al banchetto”.
Michele Granatiero, architetto responsabile del progetto di restauro: “Abbiamo come soprintendenza deciso di aprire gli ambienti dell’Isola dei Casti amanti in occasione della festa di San Valentino per dare la possibilità al pubblico di entrare nuovamente in contatto con questi ambienti prima di una chiusura”. La casa apparteneva a un ricco panettiere e fa parte di una grande Insula che si estende per 1.500 mq e comprende anche la Domus dei Pittori al Lavoro e alcune botteghe; sono visibili anche due stalle con i resti di alcuni animali: “Questi animali morirono probabilmente da analisi condotte da archeozoologi, furono appunto colti dall’eruzione e morirono per soffocamento, tranne uno che morì probabilmente per trauma cranico per crollo di qualche struttura”. Le prime esplorazioni del complesso risalgono al 1912, ma i primi veri scavi si sono svolti tra il 1982 e il 2004. L’ultima breve apertura al pubblico è del 2010: “Ci sono poi i problemi della tutela archeologica pompeiana, il problema della copertura, delle scarpate, della conservazione degli apparati decorativi, l’insula in qualche modo è la summa di tutte le bellezze, di tutti i problemi pompeiani”. Gli scavi di Pompei sono il sito più visitato in Italia dopo il Colosseo: nel 2016 sono stati registrati 3,2 milioni di visitatori, ma non sono mancati crolli a causa della mancanza di manutenzione, delle lungaggini burocratiche o del maltempo.