di Enzo Marino
Deputati in piedi e applausi all’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Lucia Borsellino, a conclusione della relazione con la quale ha riferito al Parlamento siciliano sul caso della neonata morta in ambulanza mentre veniva trasferita a Ragusa perché a Catania non c’erano posti disponibili nella rianimazione infantile. “Sono qui per esigenza di rispondere al bisogno di verita’ e giustizia della famiglia di Nicole – ha esordito così in Aula la Borsellino -. Indipendentemente dalle inchieste giudiziarie, si impone una verifica con tutto il rigore possibile e che vada a fondo. Non posso tuttavia non manifestare, da cittadina in primo luogo, e come assessore, un profondo senso di costernazione e amarezza che lascia attoniti per la morte di una giovane vita per la dinamica dell’evento e come sia maturato”. Nel corso dell’intervento, la Borsellino s’è vista decisamente contrariata, per l’ipotesi del commissariamento della Sanità “paventata” dal ministro Beatrice Lorenzin “mentre gli uffici della Regione stavano ancora raccogliendo informazioni” sulla morte della piccola Nicole.
La Borsellino ha poi detto, riferendo in aula all’Ars di avere informato i direttori generali degli ospedali di Catania e dell’Asp e “poi in serata ho anche informato il ministro, chiedendo subito di poter effettuare una ispezione congiunta”. “Nel giro di poche ore – ha detto ancora l’assessore – ho appreso sempre dalla stampa che il ministro avrebbe mandato ispettori per fare luce sui livelli essenziali di assistenza”. Poi avverte: “Non è scongiurato il ritorno della Sicilia nei Piani di rientro, difficilmente sostenibile per la nostra Regione. Noi siamo pronti ad affrontare le sfide, purché il Ministero trasferisca alla Sicilia le somme che spettano alla nostra Regione e destinate all’ammodernamento”. E ancora. “Entro aprile di quest’anno sara’ completata la rete del trasporto neonatale, in Sicilia, comprendendo anche l’area di Catania che comunque ad oggi fornisce servizi di terapia intensiva neonatale – ha concluso l’assessore. Tutti i nostri indirizzi di programmazione sanitaria sono stati sempre messi a conoscenza del Ministero”.