Dopo la reunion, un disco e un tour di 40 concerti, i Decibel partecipano al Festival di Sanremo con “Lettera dal duca”, estratto dal disco di inediti “L’Anticristo” in uscita il 16 febbraio. Nella copertina Silvio Capeccia, Fulvio Muzio ed Enrico Ruggeri appaiono come tre manager in un futuro apocalittico: hanno gli occhi da rettile e l’aria di chi sta manovrando occultamente i destini dell’umanità. “Ci piace l’idea del concept anni 70-80, così come in Noblesse oblige la nobiltà era quella dei riferimenti musicali, a Bowie, Lou Reed e Talking Heads che ci fa sentire pare di una nobiltà d’animo musicale, qui il concetto chiave è che esiste un secondo livello al di sopra di quelli nazionali di governo e presidenze, in grado di orientare i consumi e le mode e i gusti della gente sopra le sovranità nazionali”.
“La logica che muove queste decisioni non è quella della fratellanza e quindi Anticristo ci sta”.
La canzone in gara non vuole essere solo un omaggio a Bowie. Nella serata dei duetti i Decibel ospitano Midge Ure, frontman degli Ultravox. “Non è solo omaggio a Bowie ma alla spiritualità, al distacco da questo mondo povero. Nella drammaturgia del pezzo Bowie, che era già distaccato da vivo figuriamoci adesso, prende le distanze. È una canzone sulla bellezza di prendere le distanze”. “Io ne ho fatti tanti di Festival, se si potesse andrei tutti gli anni, vedi gente incredibile, cialtroni, gente simpatica, antropologicamente si potrebbe fare una tesi di laurea. A parte questo noi abbiamo voglia di fare i concerti per cui…”. La partecipazione a Sanremo è in vista del tour che parte il 13 aprile da Senigallia. “Non c’è nessuna differenza tra disco e live, cosa che dovrebbe avvenire sempre invece noi assistiamo a concerti dove ascoltiamo quello che dal banco mixer viene mandato e poi forse, a volte, c’è un cantante che sovrappone la sua voce”. “Abbiamo notato nei concerti che per i giovani siamo una novità, ascoltare certi suoni, quindi abbiamo anche un intento educativo”.[irp]