Cronaca

Santo Sepolcro, rimossa prima pietra basilica Gerusalemme

Con la cerimonia di rimozione della prima pietra del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, hanno avuto inizio oggi le attività di scavo archeologico coordinate dal Dipartimento di Scienze dell`Antichità della Sapienza. Si tratta di uno scavo particolarmente complesso, che si svolgerà in modo continuativo per oltre due anni e mezzo, in orario notturno e diurno, senza interruzioni, per consentire il regolare svolgimento delle funzioni religiose e per non impedire il flusso dei pellegrini. Nel corso dello scavo – spiega una nota – le metodologie d`avanguardia verranno coniugate alle esigenze di garantire il rapido svolgimento dei lavori e di preservare la multifunzionalità degli spazi: questo difficile contesto ha richiesto infatti una preparazione particolarmente accurata, nel corso degli ultimi mesi, non solo da un punto di vista scientifico e tecnico, ma anche motivazionale e psicologico, ottenuta grazie alla disponibilità dei docenti dell`Ateneo. Per la prima volta sarà possibile indagare archeologicamente un monumento unico al mondo – mai oggetto di scavi sistematici – che racchiude vicende dall`altissimo valore storico e simbolico e una stratificazione archeologica intensissima, che raccorda Oriente ed Occidente.

“L`attività dei ricercatori del nostro Ateneo in uno dei luoghi più sacri per i cristiani e di grandissima importanza storico-artistica è motivo di orgoglio – afferma la rettrice Antonella Polimeni – e conferma il primato Sapienza a livello internazionale anche in ambito umanistico.” “Siamo particolarmente onorati e orgogliosi di mettere a disposizione le competenze dei nostri archeologi” – aggiunge Giorgio Piras, direttore del Dipartimento di Scienze dell`Antichità – “per un`impresa di notevolissima importanza scientifica e storica che vede una vasta collaborazione di tanti ricercatori Sapienza”. Per le attività archeologiche, coordinate da Francesca Romana Stasolla del Dipartimento di Scienze dell`Antichità, si è costituita un`équipe interdisciplinare composta da archeologi del Dipartimento di Scienze dell`Antichità, da storici e storici dell`arte del Dipartimento di Storia religioni antropologia arte spettacolo, da ingegneri del Dipartimento di Ingegneria meccanica ed aerospaziale, psicologi del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione.

Nel 2019 la Custodia di Terra Santa, a nome delle tre più importanti comunità che hanno la custodia del complesso del Santo Sepolcro a Gerusalemme (Patriarcato ortodosso, Custodia di Terra Santa e Patriarcato Armeno), ha affidato al Dipartimento di Scienze dell`Antichità le ricerche archeologiche connesse con il progetto di restauro del pavimento della Basilica. Le operazioni di restauro sono invece state affidate alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino. Nel corso del periodo pandemico i lavori sono proseguiti con la predisposizione di strumenti finalizzati a rendere più efficiente e spedito il lavoro sul campo, con la creazione di un database sulla basilica e la sua storia che ha raccolto tutti i dati – editi ed in buona parte anche inediti – ed è destinato ad accogliere le informazioni provenienti dalle indagini sul terreno; parallelamente, si sono studiate soluzioni per rendere più efficace e veloce la documentazione dei manufatti. Sono state effettuate missioni a Gerusalemme di coordinamento e di predisposizione per le attività archeologiche, per le quali il Dipartimento ha ottenuto una licenza di scavo da parte delle autorità israeliane.

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redazione