16.11 Aumenta il distacco di Christian Solinas su Massimo Zedda. Quando sono state scrutinate 299 sezioni su 1840 (12%), il candidato del centrodestra alla carica di governatore in Sardegna e’ in vantaggio con il 47,24% sullo sfidante del centrosinistra, inchiodato al 34,03%, e sul Cinquestelle Francesco Desogus (M5s), ancora piu’ lontano al 10,86%. Seguono Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) con il 2,83%, Mauro Pili (Sardi Liberi) 2,51%, Andrea Murgia (Autodeterminazione) l’1,81% e Vindice Lecis (Sinistra Sarda) 0,96%. Complessivamente sono stati scrutinati poco meno di 100mila voti. Settantadue i Comuni su 377 che hanno concluso tutte le operazioni. Centrodestra in netto vantaggio anche sulle liste: la coalizione di Solinas raccoglie al momento (212 sezioni su 1840) il 52,13%, il centrosinistra e’ fermo al 31,21% e il M5s al 9,43%. Molto piu’ distanziate tutte le altre: il Partito dei Sardi e’ al 2,83%, Autodeterminatzione all’1,99%, Sardi Liberi all’1,80% e Sinistra Sarda allo 0,58%. Per quanto riguarda i singoli partiti, attualmente il Pd tocca il 13,23%, la Lega il 12,38%, Forza Italia il 10,22%, il Partito Sardo d’Azione il 9,41% e Fdi il 4,7%.[irp]
Liberi e Uguali invece e’ al 3,57%, l’Udc al 3,79%, i Riformatori sardi al 3,35%. Una classifica parziale che al momento da’ il primato al Pd, partiva pero’ dal 22% delle regionali del 2014 ed e’ in leggero ritardo anche sul risultato delle politiche del 4 marzo scorso (14,8%). La Lega, che debutta in Sardegna per la prima volta con queste elezioni, supera il 12% ma non sfonda rispetto alle aspettative: recupera infatti solo poco piu’ di un punto sulle politiche di marzo. Forza Italia in netto calo: al 18% di cinque anni fa e’ passata al 14 delle politiche e ora si attesta sul 10%. Tra i partiti della coalizione di centrodestra, Fdi mantiene il 4% delle politiche confermando un +2% rispetto al voto regionale del 2014. Quanto al M5s, anche lui assente alle scorse regionali, si assiste ad un crollo sulle politiche di un anno fa: dal 42% al 9% circa di oggi. “E’ inutile che si confronti il dato delle amministrative con le politiche – dice il capo politico del Movimento, il vicepremier Luigi Di Maio – noi a livello amministrativo abbiamo sempre avuto risultati diversi da quello nazionale e anche in questo caso la Sardegna non fa eccezione”. “Certo – ricorda – eravamo 60 candidati contro 1.350 con decine di liste civiche e una scheda elettorale che era un lenzuolo. Se si guarda agli altri partiti il M5s e’ in linea con tutte le altre forze politiche. Il tema, quindi, sono le ammicchiate delle liste civiche”. Quindi una prima esultanza: “Per la prima volta nella storia della Regione Sardegna entriamo con diversi consiglieri. Per noi e’ un dato importante perche’ prima non c’eravamo”.