Sarri è il nuovo allenatore della Juventus. Il tecnico arriva dal Chelsea, contratto triennale

La società bianconera: “Benvenuto”. Il club inglese: “Maurizio ha chiarito quanto fortemente desiderava tornare nel suo paese natio”

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Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Juventus. Lo comunica il club bianconero, sottolineando che il tecnico arriva dopo un anno in Inghilterra, al Chelsea. Per Sarri è previsto un contratto triennale. “Benvenuto alla Juventus!”, scrive la società di Torino sul suo sito internet. Sarri, spiega la Juve, “ha appena concluso un’eccellente stagione sulla panchina del Chelsea, coronata, dopo il terzo posto in Premier League e la finale di Efl Cup, con la vittoria pochi giorni fa dell’Europa League”. Dopo aver sollevato il suo primo trofeo continentale, “adesso ritorna in Italia, dove ha allenato per tutta la sua carriera, fatta eccezione per l’esperienza inglese. E da oggi, e per i prossimi tre anni (fino al 30 giugno 2022), guiderà la Juventus”.

Anche il Chelsea, con una lunga nota sul sito del club, annuncia l’addio a Maurizio Sarri che passa alla Juventus. “I due club hanno raggiunto un accordo per la risoluzione anticipata del contratto di Sarri con il Chelsea FC, che era valido ancora per due anni”, e’ scritto nel comunicato del Chelsea. Poi vengono riportato le parole della plenipotenziaria del club londinese, Marina Granovskaia. “Durante i colloqui che hanno seguito la finale di Europa League – spiega -, Maurizio ha chiarito quanto fortemente desiderava tornare nel suo paese natio, spiegando che le sue ragioni per voler tornare a lavorare in Italia erano significative. Credeva anche che fosse importante essere piu’ vicino alla sua famiglia, e per il benessere dei suoi genitori anziani sentiva di dover vivere piu’ vicino a loro a questo punto”. “Maurizio lascia il Chelsea con il ringraziamento di tutti noi per il lavoro svolto da lui e dai suoi assistenti durante la stagione – continua – in cui ha vinto l’Europa League, guidandoci verso un’altra finale di coppa e un terzo posto in Premier League. Vorremmo anche congratularci con lui per essersi assicurato il ruolo migliore in Serie A e augurargli buona fortuna per il futuro”.

Sarri, dal lavoro in banca al tetto d’Europa

Quasi 30 anni di carriera con grandi soddisfazioni sul fronte della critica e nessun trofeo in bacheca, per poi trionfare con il suo Chelsea nella finale di Europa League. Riavvolgendo il nastro della carriera di Maurizio Sarri, 60 anni, da oggi ufficialmente il nuovo allenatore della Juventus, si tratta del suo secondo titolo in assoluto: nella sua bacheca prima dell’Europa League, infatti, era presente solo la Coppa Italia di Serie D vinta con il Sansovino, squadra di Monte San Savino (Arezzo) che ora gioca in Promozione. Sarri e’ arrivato tardi nel calcio che conta, futuro al quale era destinato fin da giovane: il toscano ha un passato da giocatore, nel ruolo di terzino, in seconda categoria. Sport che affiancava al suo vero impiego presso la Banca Toscana, l’istituto di credito per il quale fece esperienza in Inghilterra, Lussemburgo e Svizzera.

In riferimento al precedente impiego di Sarri, qualche tempo fa il suo collega Luciano Spalletti ha ironizzato: “Se Sarri avesse continuato a lavorare in banca sarebbe diventato ministro dell’Economia”. La passione per il calcio ha spinto l’allenatore a lasciare il lavoro da bancario e a girovagare per le panchine delle serie minori: dall’inizio nello Stia e nella Faellese, passando per diverse altre piccole realta’ come Cavriglia, Antella, Valdema e Tegoleto. Poi la gia’ citata Coppa Italia con il Sansovino e l’esperienza con la Sangiovannese. Pian piano arrivano le chiamate di piazze piu’ importanti come Pescara, Arezzo, Avellino, Verona e Perugia, Grosseto, Alessandria e Sorrento. Una gavetta di 22 anni che lo conduce a Empoli, dove conquista la Serie A al secondo anno di panchina.

Nella massima categoria (stagione 2014-2015) l’Empoli di Sarri diventa la rivelazione del campionato, conquistando la salvezza con quattro giornate d’anticipo e strappando applausi nei piu’ importanti palcoscenici italiani per il bel gioco e per la chiara e riconoscibile identita’ tattica. Sarri si guadagna la stima di Aurelio De Laurentiis che lo porta a Napoli. I suoi tre anni sulla panchina del San Paolo non sono premiati da alcun trofeo, ma l’allenatore ha il merito di alzare il livello di competitivita’ della squadra, sempre attraverso un gioco di grande qualita’. Tanto che la Treccani ha inserito tra i neologismi la parola ‘sarrismo’, termine coniato per definire la spettacolare filosofia di gioco del tecnico toscano.

Dopo aver fatto qualificare il Napoli in Champions League il primo anno e aver condotto Higuain in cima alla classifica cannonieri nella seconda stagione (36 gol), nel suo ultimo anno in azzurro ha duellato fino all’ultimo con la Juventus per la vittoria dello scudetto. I numeri parlano da soli: Sarri ha migliorato il record del Napoli di punti (91), di vittorie in campionato (28) e di reti subite (29) nei tornei di A a 20 squadre. Infine l’approdo al Chelsea nel 2018, con le altissime aspettative da parte dei tifosi di poter assistere a Stamford Bridge al cosiddetto SarriBall. La stagione ha vissuto di alti e bassi: in campionato i Blues hanno chiuso al terzo posto molto distanti da Manchester City e Liverpool, nelle due finali di Coppa (Community Shield e Carabao Cup) si sono arresi in entrambe le occasioni alla squadra di Guardiola. Il trionfo in Europa League ha restituito un volto diverso alla stagione inglese di Sarri.