Editoriale

Saviano, la giustizia e il doppiopesismo della Sinistra

La Sinistra in soccorso di Roberto Saviano. Davanti al tribunale di Roma si sono presentati, fra gli altri, l’attrice polacca neutralizzata italiana, Kasia Smutniak, gli scrittori Sandro Veronesi, Michela Murgia, Nicola Lagioia e pure il direttore de La Stampa, Massimo Giannini. Uno scenario che certifica, per l’ennesima volta, il doppiopesismo incarnato della Sinistra. In pratica, la cosiddetta intelligenthia radical di sinistra è libera di manifestare e di solidarizzare a favore di un compagno, cosa che invece non è concesso all’avversario politico. In quest’ultimo caso, infatti, per l’intelligenthia la “Giustizia” deve fare il suo corso e le decisioni dei magistrati non devono essere “condizionati”. Uno dei casi più eclatanti, è stata la manifestazione dei 150 parlamentari dell’allora Pdl – siamo nel 2013 – i quali hanno raggiunto a piedi il tribunale di Milano per manifestare contro l’assalto giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Apriti cielo.

Per giorni la Sinistra ha dato vita a una serie di attacchi agli esponenti dell’allora Popolo delle libertà. Ovviamente, principale bersaglio il Cavaliere. Per la Sinistra, i parlamentari erano “rei” si solidarizzare a favore del loro leader politico, finito, sin da allora, nel tritacarne della giustizia. Ora, invece, essendoci un compagno a processo, tutto è lecito: per l’autore di “Gomorra” si può manifestare, si può esprimere solidarietà davanti a un tribunale. E’ atteggiamento tipico della sinistra demonizzare l’ avversario diffamandolo e privarlo della replica, minimizzare o tacere quando ci si macchia in egual misura o peggio. Basta riavvolgere il nastro per tornare all’epoca in cui – trattasi di una prassi che purtroppo è tuttora in voga – una semplice notizia d’indagine comportava l’immediato utilizzo della ghigliottina politico-mediatica.

Tanti i deja vu. Nessuno a sinistra ha mai condannato le nefandezze e le devastazioni dei centri sociali, dei no tav, no tap, anarchici, black block. Come dire, i compagni non sbagliano. Saviano, ricordiamo, è stato denunciato per aver definito “bastarda” l’attuale premier, durante una trasmissione su La7 nel dicembre 2020. Insomma, è sempre la stessa musica a suonare: i buoni (sinistra) da un lato, i cattivi (destra) dall’altro. I buoni, gli umani, in sostanza che non discriminano, ma hanno fabbricato – e continuano a fabbricare – una poderosa demonizzazione dell’avversario politico. Proprio la Murgia, discettava tempo fa dalla “super partes” Lilli Gruber, osservando che “nemico” è già di per sé una parola “fascista”. Difficile, a questo punto, aggiungere altro. 

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