Sblocco in vista per il dossier sul fine vita: presentate bozze preliminari in Senato

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Potrebbe finalmente arrivare una svolta sul tema del fine vita, un dossier che da tempo giace fermo nel comitato ristretto delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato. Nella giornata di oggi, il relatore Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia) ha presentato alcune “bozze preliminari” che segnano un passo avanti nel dibattito. Queste bozze, affidate ora all’esame dei gruppi parlamentari, mirano a recepire le condizioni stabilite dalla Corte costituzionale e a regolamentare la cosiddetta “morte volontaria medicalmente assistita” sulla base di tali indicazioni.

Un segnale positivo

Un segnale positivo per Alfredo Bazoli, esponente del Partito Democratico, che ha commentato con soddisfazione l’evoluzione della situazione: “La cosa importante è che queste bozze danno il senso di una volontà di fare una legge che riprende esattamente le condizioni della Corte costituzionale e che quindi disciplina la procedura del fine vita a partire da quelle condizioni. Sarebbe un tentativo di fare una legge sulla quale mi pare si stiano incamminando e va nella direzione che abbiamo sempre chiesto e che è anche contenuta nel mio disegno di legge”.

Bazoli ha sottolineato come questo rappresenti un cambio di approccio significativo: “È un atteggiamento che sta finalmente cambiando, da una resistenza a fare una legge alla disponibilità a farne una che contempla esattamente le condizioni poste dalla Corte costituzionale”. Un’apertura che, secondo il deputato, è stata “esplicitata” dallo stesso relatore Zullo, rappresentante della decima commissione Affari sociali. Le bozze preliminari presentate oggi non costituiscono ancora un testo definitivo, ma rappresentano un punto di partenza per il confronto tra i gruppi parlamentari. L’obiettivo è chiaro: tradurre in norma le indicazioni della Corte costituzionale, che negli ultimi anni ha più volte sollecitato il legislatore a intervenire per colmare il vuoto normativo sul fine vita, in particolare dopo la sentenza del 2019 sul caso Cappato-Dj Fabo.

I prossimi passi

Il dibattito sul fine vita in Italia è stato a lungo caratterizzato da divisioni ideologiche e politiche, che hanno rallentato l’iter legislativo. Ora, con la presentazione di queste bozze, si apre uno spiraglio per una legge che potrebbe garantire un quadro chiaro e rispettoso delle condizioni costituzionali, come l’autodeterminazione del paziente, la presenza di una malattia irreversibile e sofferenze insopportabili, oltre alla necessità di un percorso medicalmente assistito.
La prossima tappa è già fissata: il comitato ristretto tornerà a riunirsi martedì prossimo, un appuntamento che potrebbe rivelarsi decisivo per capire se il Parlamento riuscirà a trovare una sintesi su un tema tanto delicato quanto cruciale per i diritti individuali. Per ora, il segnale è quello di una volontà concreta di superare lo stallo e dare risposte ai cittadini, in linea con quanto richiesto dalla Corte costituzionale e da anni auspicato da una parte consistente della società civile.