Scacco matto alla paranza dei bambini, 11 arresti

Scacco matto alla paranza dei bambini, 11 arresti
9 marzo 2019

Con l’arresto di 11 persone ritenute affiliate al clan camorristico Sibillo, attivo nel centro storico di Napoli, si può dire fortemente depotenziato il potere criminale della cosiddetta “paranza dei bambini”, il gruppo camorristico che ha seminato terrore e morti anche per la violenta contrapposizione con il clan Buonerba-Mazzarella per acquisire il controllo degli affari illeciti nelle zone di Forcella, della Maddalena, dei Tribunali e, più in generale, nell’area dei Decumani.

L’operazione della Squadra mobile partenopea, coordinata dalla locale Dda, ha visto coinvolti anche personaggi pienamente organici al clan Sibillo all’epoca della latitanza dei fratelli Emanuele e Pasquale Sibillo, latitanti dal giugno 2015 e poi assurti al rango di referenti del clan, dopo l’assassinio di Emanuele Sibillo, avvenuto il 2 luglio 2015, e l’arresto di Pasquale Sibillo, il 4 novembre 2015. L’ordinanza cautelare, in particolare, cristallizza le dinamiche associative che hanno condotto prima alla violenta aggressione del giovane incensurato Luigi Galletta e, dopo appena tre giorni, al suo omicidio, avvenuto il 31 luglio 2015, all’interno dell’officina meccanica dove svolgeva l’ attività lavorativa. Secondo la ricostruzione del giudice, attuata soprattutto grazie all’esame delle intercettazioni e alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l’agguato era da collocarsi nel conflitto in atto tra i Sibillo, nella sua nuova composizione apicale, e il clan Buonerba-Mazzarella.

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E’ stato accertato che all’origine dell’omicidio, commesso da esponenti dei Sibillo, c’era stato il rifiuto della vittima di fornire elementi utili per rintracciare il cugino, Luigi Criscuolo, schieratosi con il gruppo antagonista dei Buonerba-Mazzarella. L’ordinanza cautelare, inoltre, ha consentito di individuare anche i responsabili, appartenenti al clan Buonerba-Mazzarella, dell’esplosione di un micidiale ordigno, simile per caratteristiche alla bomba a mano denominata ananas MK2, avvenuta il 4 ottobre 2015 nei pressi dell’abitazione di un esponente di spicco del clan Sibillo, che provocò il danneggiamento di alcune attività commerciali. L’esplosione non ebbe ulteriori conseguenze perché le strade del centro cittadino erano deserte, essendo in corso una partita di calcio del Napoli.

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