Scandalo sul set di “It Ends With Us”: Blake Lively denuncia Baldoni, lui contro-attacca il New York Times

In una recente escalation di controversie legali, l’attrice Blake Lively ha ufficializzato una denuncia contro il regista e co-star del film “It Ends With Us – Siamo Noi a Dire Basta”, Jason Baldoni, accusandolo di molestie sessuali. In risposta, Baldoni ha intentato una causa legale contro il New York Times, accusandolo di aver manipolato e diffuso le accuse dell’attrice contro di lui.

Baldoni, noto per il ruolo in “Jane The Virgin”, si è unito ad altri nove querelanti per chiedere 250 milioni di dollari per calunnia e invasione della privacy. La loro azione legale si concentra su un articolo del New York Times pubblicato il 21 dicembre, che ha rivelato un presunto clima tossico sul set del film. Baldoni e i suoi co-querelanti sostengono che le informazioni contenute nell’articolo siano state “selezionate ad hoc”, “alterate” e “deliberatamente manipolate per ingannare” i lettori, privandole del loro contesto originale.

Il New York Times ha risposto alle accuse, affermando che la loro copertura giornalistica è stata “meticolosa e responsabile”, basata su un esame dettagliato di migliaia di pagine di documenti originali, inclusi messaggi di testo e email. “Il ruolo di un’organizzazione giornalistica indipendente è seguire i fatti ovunque essi conducano”, ha dichiarato il Times, preparandosi a difendere la propria posizione in tribunale.

Blake Lively, a sua volta, ha espresso la speranza che la sua azione legale possa “alzare il sipario sulle sinistre tattiche usate in rappresaglia contro chi denuncia cattive condotte”. Con questa denuncia, Lively accusa non solo Baldoni ma anche il suo studio di produzione, Wayfarer, e le portavoci Melissa Nathan e Jennifer Abel, di aver orchestrato una campagna diffamatoria contro di lei dopo che aveva denunciato le molestie sul set.

“It Ends With Us”, tratto dal romanzo bestseller del 2016 di Colleen Hoover, racconta una storia di amore e violenza domestica, affrontando temi di resilienza e interruzione di cicli tossici. Già durante il press tour di agosto, erano emerse voci di tensioni tra il cast, con Lively e Baldoni che non hanno mai promosso il film insieme. Nonostante le controversie, il film ha riscosso un grande successo al botteghino, incassando 350 milioni di dollari a livello globale per Sony. Questa disputa legale continua a svilupparsi, gettando un’ombra su uno dei film più attesi dell’anno e sollevando questioni importanti sul comportamento sul set e la gestione della reputazione pubblica nel mondo dell’intrattenimento.

Accuse in pillole

• Molestie Sessuali: Blake Lively ha accusato Jason Baldoni di aver creato un ambiente di lavoro ostile durante le riprese di “It Ends With Us”. Le accuse includono:
  • Comportamenti inappropriati come baci non consensuali e richieste di scene sessuali non previste dallo script originale.
  • Commenti sessisti e denigratori sul suo peso e sulla sua vita sessuale.
  • Mostrare immagini di donne nude e parlare di una presunta dipendenza da pornografia.
  • Intrusioni non autorizzate nel suo camerino, anche in momenti privati come quando stava allattando.
• Campagna Diffamatoria: Lively accusa Baldoni e il suo team di aver orchestrato una sofisticata campagna mediatica per danneggiare la sua reputazione dopo che ha sollevato le sue preoccupazioni riguardo al comportamento sul set. Questa campagna avrebbe coinvolto:
  • L’ingaggio di esperti in pubbliche relazioni, come Melissa Nathan e Jennifer Abel, per manipolare l’opinione pubblica.
  • Diffusione di storie negative sui social media e attraverso la stampa per dipingere Lively in una luce sfavorevole.

Risposta di Baldoni:

• Baldoni ha negato tutte le accuse, sostenendo che le accuse di Lively fossero un tentativo di “ripulire” una reputazione danneggiata durante la promozione del film.
• Ha sostenuto che i messaggi e le comunicazioni usate per costruire il caso contro di lui erano stati estrapolati dal contesto e manipolati.