In bacheca avevamo medaglie olimpiche, titoli iridati e tanto altro, ma mancava un “Luxardo”. In più – aggiunge Montano – festeggiare questo successo ed insieme la matematica qualificazione a Rio, aumenta l’entusiasmo e la soddisfazione. Ho avuto buone sensazioni sin dai primi assalti, poi però sono affiorati i mille e più acciacchi, dalla spalla alle gambe, sino ai crampi subiti ai quarti di finale. Ho stretto i denti, volevo arrivare più avanti possibile ed è stato bellissimo”.