Schiaffo di D’Alema a Renzi: macche’ veto su bilancio Ue, è solo propaganda
CAMPAGNA REFERENDARIA L’ex premier ribadisce il No sul referendum definendo la riforma “confusa e pasticciata”
La “riserva sollevata in modo molto blando” dal governo italiano sul bilancio pluriennale Ue non e’ un veto, ma, secondo il presidente del Feps, la Federazione europea degli Studi progressisti, Massimo D’Alema, “una mossa propagandistica che non ha come obiettivo l’Europa ma il 4 dicembre”, data del referendum costituzionale. Come ha ricordato a margine di un incontro al Parlamento europeo a Bruxelles, “il voto sul bilancio pluriennale sara’ il 14 dicembre, e visto che e’ una trovata pre elettorale, quel giorno il clima sara’ piu’ sereno”.
D’Alema ha ribadito la sua opposizione alla riforma, giustificando la scelta di mandare, dopo quella di Matteo Renzi, una lettera agli italiani all’estero sostenendo le ragioni del “no”. “Questa riforma li penalizza – ha detto – gli italiani all’estero vedono drasticamente ridotta la loro rappresentanza perche’ esclusi dal Senato, e poi e’ confusa, pasticciata”. Secondo D’Alema, si tratta dello stesso principio della “cosiddetta abolizione delle Province”: anche in quel caso, ha detto, “le Province ci sono sempre e l’unica cosa abolita sono le elezioni provinciali”. Per il Senato sara’ lo stesso, ha aggiunto: “Restera’, e si aboliranno le elezioni”. In questo modo, ha commentato, “si concepisce la governabilita’ sempre piu’ come potere autoreferenziale della politica, riducendo il potere dei cittadini”. Secondo l’ex presidente del Consiglio, la decisione Ue di oggi sui conti pubblici italiani riflette il fatto che “la Commissione non vuole interferire con le sue decisioni in una fase pre elettorale cosi’ accesa come e’ diventata quella che ci porta al referendum del 4 dicembre: in effetti era abbastanza prevedibile”. Quanto alle accuse di difendere la “Casta” con il No alla riforma, D’Alema ritiene “curioso essere accusato da chi e’ cosi’ attaccato alla propria poltrona di difendere una poltrona che non ho e non rivoglio piu'”.