Nel 2014 il debito italiano è salito dal 128,5% del 2013 al 132,1% del Pil, il massimo dal 1995, da quando cioè sono state ricostruite le serie storiche. E’ quanto comunica l’Istat che evidenzia anche il dato negativo sulla disoccupazione in Italia che raggiunge il picco addirittura dal 1977. Infatti, nella media del 2014 il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,7% dal 12,1% di un anno prima. Lo rende noto l’Istat. Il tasso ha raggiunto i massimi dal 1977. Anche nel quarto trimestre 2014, la disoccupazione ha un tasso pari al 13,3%, in crescita di 0,6 punti percentuali su base annua. Il tasso di disoccupazione a gennaio è pari al 12,6%. Dopo il calo di dicembre, il primo mese del 2015 ha registrato un ulteriore diminuzione di 0,1 punti percentuali, tornando sullo stesso livello di dodici mesi prima. In controtendenza, invece, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso a gennaio 2015 al 41,2% dal 41,4% di dicembre 2014. Il tasso è il minimo da agosto 2013 (40,8%), ovvero da 17 mesi a questa parte.
A gennaio dati più incoraggianti. “Il lieve incremento registrato anche a gennaio (+11 mila rispetto a dicembre) porta ad un aumento complessivo di 131 mila occupati su base annua. E’ un risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell’occupazione”. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sui dati Istat: si intravede “un 2015 migliore per l’occupazione e l’economia”. Intanto l’indice Pmi manifatturiero dell’Italia balza a 51,9 a febbraio da 49,9 di gennaio in base alla lettura finale di Markit Economics. E’ il livello più alto da luglio 2014 e supera le attese del mercato che non andavano oltre un aumento a 50,1. Quota 50 è la soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del ciclo. I nuovi ordini sono aumentati a 51,2 da 47,8 di gennaio.