Elly Schlein stavolta è davvero soddisfatta, la mossa della mozione sul Medio oriente funziona, la Camera approva il documento Pd grazie all’astensione del governo e con i voti di tutte le opposizioni e la richiesta di un “cessate il fuoco” a Gaza è ora la posizione del Parlamento italiano. La telefonata con Giorgia Meloni arriva all’ora di pranzo, poco prima della discussione in aula: il governo chiede una riformulazione del passaggio che chiede la sospensione delle ostilità e il Pd acconsente, incassando appunto l’astensione della maggioranza, fondamentale per poter approvare la mozione.
Dopo la limatura, la mozione impegna il governo “a sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza al fine di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri all’interno della Striscia”. Non tutto il documento Pd passa, la maggioranza non accetta per esempio il punto in cui si chiede di lavorare perché l’Europa proceda al riconoscimento dello Stato di Israele, ma “su questo noi insisteremo”, assicura la Schlein ai giornalisti. Ma sono dettagli, la leader Pd è contenta: “È un momento importante, il Parlamento ha approvato il primo punto della mozione del Pd, così come riformulato, per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario. Di questo siamo molto felici”.
E la soddisfazione è doppia, perché i democratici riescono appunto ad ottenere anche l’ok delle altre opposizioni. Certo, le distinzioni restano, la riunione del gruppo Pd durante la quale è stata definita la linea da tenere è stata “piuttosto complicata”, ammette uno dei dirigenti del partito. Ma alla fine il ragionamento ha convinto tutti, o perlomeno ha evitato le distinzioni che si sono viste altre volte. La mozione di Verdi e Sinistra, per esempio, su suggerimento di Matteo Orfini è stata votata per parti separate: il Pd non ha sostenuto due passaggi, quello sul sostegno all’iniziativa del Sud Africa contro Israele alla Corte penale internazionale, e uno sul Mar Rosso.
Nella mozione M5s, poi, c’era il passaggio sulle armi a Israele, ma dopo le trattative degli ultimi giorni è stato scritto in una formula che poteva essere accettata dal Pd, sia pure con qualche perplessità. Ma, appunto, per la segretaria tutto questo passa in secondo piano. Certo, è presto per dire che il governo ha corretto la rotta sul Medio oriente, “lo misureremo col tempo – dice la Schlein – a noi non interessano i derby interni. A noi interessa contribuire come Italia alla fine di questo conflitto e a un’iniziativa più forte dell’Ue per riuscire a raggiungere una conferenza di pace e una soluzione politica. Per noi il primo passo è questo cessate il fuoco che chiediamo da mesi”. Di sicuro, sottolinea, “in aula pur non avendo noi la maggioranza siamo riusciti a far approvare questo punto per noi dirimente. Con una posizione avanzata, importante”.