Schwazer si allena per Rio, ma l’8 agosto lo attende processo
Alex Schwazer è il marciatore azzurro che vuole partecipare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro sia sulla 20 che sulla 50 chilometri ma non può. È sospeso per un controverso, intricato e misterioso caso doping e per il quale l’8 agosto inizierà il processo a suo carico. L’altoatesino, già al centro di un caso doping (Epo nel 2012), dovrà attendere la sentenza dell’arbitrato che lo vedrà difronte alla Divisione ad hoc per i casi doping del Tribunale Arbitrale dello Sport che si trova a Rio de Janeiro. È la prima volta che in sede olimpica l’organo di giustizia sportivo internazionale esamina casi doping con una sua specifica commissione. Se potrà gareggiare deciderà all’ultimo momento se confermare la partecipazione sia nella 20 (12 agosto) che nella 50 km (19) oppure gareggiare solo nella distanza più lunga che nel 2008 gli regalò l’oro a Pechino.
Il processo, che deciderà se Schwazer potrà partecipare alle Olimpiadi, inizierà nella mattinata dall’8 nella città carioca. Non si conosce ancora l’orario esatto, ma la sede dell’arbitrato che sarà a pochi passi dalle acque dell’oceano Atlantico, il Windsor Oceanico Hotel lungo la Rua Martinho de Mesquita (Barra) non distante dove lo stesso giorno l’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt terrà la sua conferenza stampa. Ad un tavolo ci saranno, da una parte i legali e rappresentanti della federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf) che insisteranno nel confermare l’esclusione dai Giochi dell’azzurro, dall’altra il marciatore, il suo allenatore Sandro Donati e gli avvocati Gerhard Brandstaetter e Thomas Tiefenbrunner che controbatteranno alla Iaaf al fine di ottenere la partecipazione olimpica.