I leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno confermato lo sciopero generale previsto per il 29 novembre, al termine di un incontro con il Governo a Palazzo Chigi riguardo alla legge di bilancio. Entrambi hanno espresso forti critiche sulla manovra proposta, sostenendo che non affronti le problematiche strutturali del Paese, in particolare per quanto riguarda il salario e le risorse destinate ai contratti di lavoro.
Le posizioni di Cgil e Uil
Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha ribadito che, nonostante una disponibilità del Governo a discutere la detassazione degli aumenti contrattuali, il confronto non ha portato a significativi passi avanti. Secondo Bombardieri, le posizioni tra il Governo e i sindacati sono ancora distanti. Il Governo ha confermato le sue scelte, ma non si esclude un nuovo incontro in caso di cambiamenti nelle politiche economiche.
Maurizio Landini, leader della Cgil, ha espresso un giudizio severo sulla legge di bilancio, definendola “una pessima legge” che non offre prospettive future per il Paese. Landini ha sollecitato l’introduzione di misure concrete per affrontare la questione salariale, con un aumento delle risorse per i contratti e una maggiore attenzione alla sanità pubblica. Inoltre, ha chiesto un piano di riforma fiscale che permetta una distribuzione più equa delle risorse.
Le opinioni di Cisl e Ugl
La Cisl, guidata da Luigi Sbarra, ha avuto un approccio più favorevole, pur riconoscendo che ci sono ancora aspetti della manovra che necessitano di miglioramenti. Sbarra ha apprezzato in particolare il taglio del cuneo fiscale e contributivo, definito “significativo” e ora strutturale, ma ha anche sottolineato la necessità di modificare altre parti della legge di bilancio. Anche Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, ha accolto positivamente l’apertura al dialogo mostrata dal Governo. Pur riconoscendo che alcune misure possono essere perfezionate, Capone ha visto nell’incontro un passo verso la cooperazione tra le parti sociali e l’esecutivo.
Mentre il Governo cerca di dare una risposta alle richieste sindacali, le tensioni tra le varie organizzazioni restano alte. La convocazione di un nuovo incontro potrebbe essere decisiva per cercare di trovare un compromesso. Tuttavia, le divergenze di visione sulla legge di bilancio preannunciano giorni di discussione accesa, con il 29 novembre come data cruciale per il futuro delle politiche economiche italiane.