Politica

Scissione M5s, nasce il gruppo degli espulsi “Alternativa c’è”

Sono al momento sei i senatori ex M5s, che daranno vita alla componente di palazzo Madama che si chiamerà “l’Alternativa c’è”, un riferimento al contrario allo slogan “there is no alternative” usato dal primo ministro conservatore inglese, Margaret Thatcher. Al gruppo iniziale dovrebbero unirsi altri senatori, mentre a Montecitorio sono già 13 i deputati che hanno deciso di entrare a far parte della componente alla Camera che prenderà lo stesso nome. Ma se ne dovrebbero aggiungere altri nelle prossime ore, considerando che sono ben 21 i deputati ex M5S espulsi dopo il ‘no’ a Draghi.

La possibilità che il gruppo si allarghi viene evidenziata per esempio da Jessica Costanzo, ex 5 Stelle ora al Misto, che su “Alternativa c’è” spiega che “è in fase avvio, bisogna programmare e strutturarsi. Non possiamo morire e non fare nulla, c’è da fare opposizione”. Il nome era emerso già nelle scorse ore e fa chiaro riferimento allo ‘slogan’ pronunciato nell’Aula della Camera da quei parlamentari 5 Stelle che avevano votato ‘no’ alla fiducia al governo Draghi, in dissenso con le decisione frutto del voto sulla piattaforma Rousseau.

A palazzo Madama per costituire il gruppo i senatori ex M5s utilizzeranno anche il simbolo di Idv, concesso per poter dare vita alla componente che per costituirsi deve fare riferimento a una forza politica che si sia già presentata ad elezioni. I deputati che entrano a far parte della nuova componente sono: Massimo Baroni, Pino Cabras, Andrea Colletti, Manuela Corda, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Maria Laura Paxia, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Rosa Alba Testamento, Emanuele Trano, Andrea Vallascas a cui si dovrebbe aggiungere a breve Paolo Romano. La nascita della componente alla Camera è stata annunciata dal vicepresidente di Montecitorio, Fabio Rampelli. I deputati che vi hanno aderito sono tra gli espulsi dal Movimento, dopo aver votato “no” alla fiducia al governo Draghi. Andrea Colletti è il capo della componente. Oggi sarà formalizzata la componente al Senato.

Più complicata la situazione invece al Senato, dove gli espulsi sono divisi tra chi vuole mandare avanti una guerra a carte bollate contro i vertici grillini, posizione di ‘big’ come Nicola Morra e Barbara Lezzi interessati ad entrare in quota ‘minoranza’ nella futura governance grillina, e chi invece vorrebbe mettere in piedi un gruppo autonomo. La sponda potrebbe essere trovata grazie all’utilizzo del simbolo di Italia dei Valori, il vecchio partito di Antonio Di Pietro: a Palazzo Madama serve infatti un partito anche per costituire una componente all’interno del gruppo Misto. Una soluzione in tal senso sarebbe non lontana: il detentore del simbolo, Ignazio Messina, ha aperto alla possibilità ma ha chiesto che il progetto politico degli ex 5 Stelle sia basato su valori politici comuni. Al Senato sarebbero otto i parlamentari ‘scissionisti’ pronti a dare vita alla nuova componente, che si chiamerebbe anche qui “Alternativa c’è”.

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