Lo studio ha permesso anche di osservare che i linfociti Th9, attraverso la produzione della proteina IL-9, frenano e inibiscono contemporaneamente l’attivazione di altri linfociti, chiamati Th17, che invece sono in grado di generare la forte infiammazione associata alla patologia. “Dai risultati di questo studio ci aspettiamo importanti sviluppi nella diagnosi e cura della patologia – afferma Maria Grazia Grasso, Responsabile del Centro Sclerosi Multipla della Fondazione Santa Lucia – Il dosaggio di IL-9 nel liquido cerebrospinale al momento della diagnosi ci permetterà di prevedere la responsività dei pazienti ai farmaci di prima linea, mentre futuri farmaci in grado di potenziare la risposta ‘buona’ della IL-9 potrebbero aumentare l’efficacia di quelli attuali”. Lo studio “T helper 9 cells induced by plasmacytoid dendritic cells regulate interleukin-17 in multiple sclerosis” è stato pubblicato sulla rivista Clinical Science e rientra nei programmi di finanziamento per “Giovani Ricercatori” del Ministero della Salute Italiana. È stato realizzato in collaborazione con il Policlinico Universitario Tor Vergata, l’Ospedale San Camillo di Roma e l’Ospedale San Raffaele di Milano. Si è avvalso anche del contributo della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.