Cariche della polizia e feriti nel corso delle manifestazioni studentesche che si sono tenute oggi in tutta Italia contro il progetto di riforma del governo Renzi. A Napoli, è di quattro poliziotti feriti e di due studenti colti da malore il bilancio degli scontri avvenuti in mattinata in piazza Trieste e Trento. Due i ragazzi identificati la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. Le tensioni si sono verificate all’altezza di via Chiaia dove si era posizionato un cordone delle forze dell’ordine. Gli studenti, che avevano organizzato una manifestazione non preannunciata alla Questura, hanno indossato caschi integrali e impugnato scudi in polistirolo lanciando uova, petardi e fumogeni. I ragazzi hanno tentato di rompere il cordone ed è a questo punto che gli agenti hanno effettuato una carica di respingimento. Subito dopo i ragazzi, circa 150, si sono dispersi. Un folto gruppo si è poi ricompattato in via San Carlo mentre altri hanno abbandonato il corteo. Al corteo studentesco di Torino contro la “Buona Scuola” è stata data alle fiamme una bandiera del Pd.
Un gesto che ha suscitato la reazione del segretario piemontese del partito, Davide Gariglio, che ha dichiarato: “Bruciare la bandiera del Pd è un gesto violento che squalifica i motivi per i quali gli studenti sono scesi i piazza”. “Ce la si può prendere legittimamente con i governi – ha proseguito Gariglio – ma trovo gravissimo che una bandiera il cui simbolo rappresenta milioni di persone e buona parte della partecipazione democratica di questo Paese venga bruciata”. Per Gariglio: “Manifestare ostentando simili gesti toglie credibilità alle motivazioni del corteo, alimentano solo odio e violenza”. Momenti di tensione tra studenti e polizia durante il corteo a Milano. L’episodio è avvenuto intorno alle 11.40 in via Pola dove gli studenti, partiti da largo Cairoli, hanno tentato di deviare il percorso prestabilito nel tentativo di raggiungere gli uffici del Miur. A quanto riferito dalla polizia, all’inizio c’è stato un tentativo di contrattazione ma gli studenti hanno insistito per raggiungere il ministero. A quel punto la polizia li ha respinti con una leggera carica. Più tranquiilla la situazione a Roma dove lo sciopero è stato indetto dai Cobas, dall’Anief e da altre organizzazioni sindacali con l’adesione di varie strutture di precari/e, tagliati “fuori brutalmente dalle assunzioni della legge 107”. Il corteo, pacifico, è partito oggi attorno alle 10.30 dal Miur e l’intenzione degli organizzatori è di sfilare in corteo per arrivare fino davanti al Parlamento attorno alle 12. Piero Bernocchi, segretario generale dei Cobas, spiega che lo sciopero di oggi è “fondamentale per impedire l’applicazione almeno delle parti più deleterie della legge 107”.