Il disegno di Legge sulla delega fiscale ha portato alla ribalta la riforma sugli scontrini e le fatture detraibili dalle tasse. L’intento è sempre lo stesso, che da anni si cerca invano di raggiungere: la lotta all’evasione. La proposta avanzata dalla nuova squadra dell’esecutivo Renzi è quella di portare in detrazione e quindi scaricare dalle tasse gli scontrini fiscali, le ricevute e fatture. Si tratta di una riforma che potremmo definire dal risvolto educativo: l’intento è quello di provocare una partecipazione fattiva dei contribuenti, i quali dovrebbero essere in prima persona portati a chiedere il rilascio dello scontrino o della ricevuta ad un esercente. Questo è quanto la norma che consente la detraibilità dalla dichiarazione dei redditi di scontrini e fatture intende ottenere.
Attualmente ricordiamo che la detraibilità delle ricevute e delle fatture è possibile solo per ottenere gli ecobonus, la detrazione Irpef al 50% per lavori di ristrutturazione edilizia e quella al 65% per lavori di risparmio energetico, per la detrazione spese sanitarie, di istruzione e veterinarie. Nel caso in cui invece si permettesse la detraibilità degli scontrini in via generale, si finirebbe per dare un duro colpo alla lotta all’evasione e alla riduzione della pressione fiscale, dal momento che le risorse così recuperate dalla lotta contro il nero sarebbero destinate al Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale. Ovviamente, prima che simili intenti possano dirsi definitivi occorre attendere i decreti attuativi. La speranza è ancora una volta, dati i precedenti, che tutte queste novità sulla detraibilità degli scontrini fiscali non finiscano ad essere un polverone, destinato a scomparire nel tempo tra le aule del parlamento.