Resta alto lo scontro tra M5s e Forza Italia, mentre Matteo Salvini si spazientisce e si dice addirittura disposto a fare un passo avanti, lasciando stare i tatticismi e il rischio di bruciarsi. Se questo preluda alla richiesta di un preincarico ancora non e’ detto, ne’ si sa che esito potrebbe avere, ma certo il leader della Lega aveva sperato in un avvio di dialogo che poi e’ naufragato in serata, pur con qualche timidissima apertura. E la sua delusione e’ testimoniata dal suo sospetto che ci sia qualcuno che “tifa a far saltare l’accordo politico per varare l’ennesimo governo tecnico”. La serie di consultazioni avviate ieri da Elisabetta Casellati ha portato stamane a un possibile confronto di merito tra centrodestra e M5s, ma la condizione posta da Di Maio, di non avere al tavolo il leader di Forza Italia, ha raccolto la risposta piccata degli azzurri. Eppure i Cinquestelle avevano accettato i voti di Forza Italia e il Cavaliere era stato muto al termine delle consultazioni, lasciando parlare solo Salvini.
Emerge ipotesi preincarico, Salvini o Di Maio?
Il presidente Mattarella ha guardato dal Colle con attenzione ai nuovi sviluppi, alcuni dei quali anche frutto del percorso da lui calato sui partiti, sui loro veti e sui loro temporeggiamenti, per costringerli ad un atteggiamento piu’ responsabile. L’aut aut implicito nel mandato esplorativo mirato e con tempi rapidi, infatti, ha costretto ad accogliere o escludere per sempre l’ipotesi A e cioe’ quella di un esecutivo centrodestra-M5s. In seguito era chiaro che si sarebbe proceduto a sondare, accogliendola o escludendola per sempre, l’ipotesi B, che non prevedeva il centrodestra unito o non lo prevedeva affatto. La pressione intrinseca nel percorso individuato ha quindi contribuito a imprimere una accelerazione e a riaprire il dialogo, stoppato pero’ nuovamente in serata. Ora, si cerchera’ di capire se i timidi segnali di avvicinamento, pur nel fuoco di fila di ostilita’, possono essere solo lievi cambiamenti di clima o l’inizio di un bandolo per svolgere la matassa. E per capire se un preincarico nell’ambito individuato del perimetro centrodestra-M5s possa sbloccare le ultime resistenze. A Di Maio o a Salvini?
Mattarella non ha intenzione di lasciare che i partiti facciano melina
Il leader della Lega sembra aver fatto un passo avanti, ma non si sa se sarebbe ben accetto dai possibili partner o farebbe deflagrare il tutto. E una deflagrazione non e’ certo l’obiettivo che cerca Mattarella. In questo quadro, dunque, il Capo dello Stato ascoltera’ innanzitutto il resoconto della presidente Casellati. Mattarella, spiegano dal Colle, fa un passo dopo l’altro e attende quindi il resoconto della consultazione di questi giorni prima di decidere come proseguire. Molto probabilmente se la presidente salisse al Quirinale chiedendo altro tempo per un’ultima verifica della possibilita’ di aprire un varco nella selva di trincee reciproche, il Capo dello Stato potrebbe anche decidere di concederglielo. Certo, non un tempo illimitato, sempre pochi giorni, perche’ il Presidente non ha intenzione di lasciare che i partiti facciano melina, non vuole che si perda tempo e nemmeno che appaia che si vuole perdere tempo. Le sfide che attendono il Paese sono alte e impegnative e non permettono giochi di palazzo.