Politica

Scontro de Magistris-Saviano: “Stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli”. “Città salotto di casa sua”

“A Napoli si parla di turismo e feste di piazza come soluzione per tutti i mali, con un sindaco che amministra da sei anni e che sembra appena insediato. Non e’ colpa del sindaco se i minorenni sparano, ma sara’ responsabilita’ del sindaco se dice che la dispersione scolastica e’ una piaga sanata, con un minorenne su tre nei quartieri a rischio che non va a scuola. Il turismo non risana il disagio, non e’ la panacea dei mali della citta’. La camorra controlla l’abusivismo, non la polizia municipale, organo di controllo che dipende direttamente dall’amministrazione cittadina”. E’ questo lungo “j’accuse” di Roberto Saviano, in un post datato 5 gennaio, a rinfocolare una querelle mai sopita con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, cominciata nel 2012 e andata avanti senza interruzioni fino ad oggi.

LA REAZIONE Immediata la reazione questa mattina dell’ex magistrato, che in un post pubblicato alle 7.45, decide di rispondere a quello di Saviano e anche alla sua intervista su Repubblica. E l’accusa e’ pesante: lo scrittore ha accumulato denaro “sulla pelle della citta’” perche’ “piu’ si spara piu’ cresce la sua impresa”, gli dice. “Caro Saviano – scrive l’ex pm – ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera arriva, come un orologio, il tuo Verbo, la tua invettiva, a Napoli nulla cambia. Premesso che a Napoli i problemi sono tanti, come fai a non sapere quanto sia cambiata Napoli. Saviano, non puoi non sapere, la verita’ e’ che non vuoi raccontarlo, sei un brand che tira se tira una certa narrazione, ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani”.

CONTROREPLICA Controreplica dello scrittore, sempre via Facebook, in tarda mattinata: per de Magistris, dice Saviano, “il problema non sono i killer, sono io”, perche’ a “lui non piacciono le periferie, non ne ama parlare”, e “pare che la citta’ sia ridotta al salotto di casa sua, dove la polvere va nascosta sotto al divano”. “Gli fa schifo Soccavo, gli fa schifo Pianura – sottolinea Saviano – si vergogna del rione Conocal, se ne frega del rione Traiano. Il sindaco e’ del Vomero e gli piacciono le cose ordinate”. Per de Magistris, rincara lo scrittore, “la realta’ di Napoli sono le strade affollate e non i killer pronti a sparare nel mucchio”. Poi da del ‘webete’ a de Magistris, che, ricorda, e’ un ex magistrato, quando commenta la sua scorta. “Lei ha bisogno di me, ha bisogno di contrapporsi a qualcuno – dice ancora all’ex pm – lei ha bisogno delle contrapposizioni perche’ senza quelle dovrebbe affrontare la realta’ dei tanti soprusi che la sua amministrazione tollera”.

POMO DELLA DISCORDIA Il pomo della discordia tra l’ex magistrato entrato in politica e uno dei simboli della lotta alla camorra in Campania e’ costituito da un omicidio davanti ad una scuola materna cinque anni fa a Scampia: quella volta Saviano osservo’ sui social e sui giornali che non si poteva parlare di Napoli rinata, se non si fosse cominciato ad affrontare il problema della periferia e soprattutto dell’area nord, altrimenti si sarebbe creata una “cartolina che puzza di falso”. La polemica tra i due ricompare puntuale ad ogni episodio di sangue che accade da anni, e quando matura la decisione di Luigi de Magistris a ricandidarsi, lo scrittore lo attacca pubblicamente. E il 26 febbraio scorso, e Saviano senza mezzi termini gli dice che ha fallito e che e’ un “fiancheggiatore di chi fa male alla citta’”, ostinandosi a descriverla come cambiata. Ed ancora, il 21 dicembre scorso, a Casoria, quando gli intitolano la sala del museo Cam, Saviano, senza mai menzionarlo, lo chiama ‘caudillo’ e spiega che “la politica mente quando parla di piazze liberate, di piazze di legalita’”. “Magnati un’emozione – gli manda a dire via emittente tv privata il sindaco a capodanno – e’ falso dire che a Napoli nulla sta cambiando”.

CARFAGNA A gamba tesa interviene la portavoce dei deputati di Forza Italia e consigliere comunale a Napoli. “Lo scontro tra Luigi De Magistris e Roberto Saviano al quale stiamo tutti assistendo attoniti è avvilente – tuona Mara Carfagna -. I toni usati dal sindaco trasudano illiberalità, insofferenza alle critiche e sono certamente di una volgarità non degna di chi rappresenta la terza città d`Italia. Le argomentazioni che ha utilizzato non difendono il presunto orgoglio ferito dei napoletani, ma appaiono per quello che sono: una maldestra difesa di sé stesso e del suo operato. La sua azione amministrativa fa acqua da tutte le parti  – aggiunge l’esponente azzurra – e invece di occuparsi di fare bene ciò per cui è stato eletto, prima ha ingaggiato polemiche a distanza con Matteo Renzi, poi con Vincenzo De Luca e ora, mentre qualcuno rubava dalla galleria Umberto nientemeno che l`albero di Natale, con uno scrittore, ‘colpevole’ di avere osato dire quello che è sotto gli occhi di tutti, cioè che la città non è cambiata se non in peggio”.

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