di Giuseppe Novelli
A rincarare la dose è arrivato il segretario politico di Scelta Civica. “Adesso – secondo Zanetti – siamo in due, nel governo, a dire in modo esplicito che ci sono stati errori e goffe autoassoluzioni. Il punto è capire se basta o dobbiamo diventare tre, quattro o cinque. Non credo sarà un problema, ma sarebbe opportuno risparmiarlo all’istituzione”. In Via Venti Settembre è invece più prudente la posizione del viceministro Enrico Morando: “Mi attengo su questo punto a quanto ha detto il ministro Padoan. Ha detto che in questi due anni di duro lavoro abbiamo potuto contare sulla leale collaborazione dei colleghi degli istituti di vigilanza”. La reazione di Vegas non si è fatta attendere. “Prendo atto – ha affermato – delle pressioni politiche esercitate nei miei confronti da alcuni esponenti di governo. Ritengo di aver dimostrato l’infondatezza delle accuse rivoltemi. Presiedo un’autorità di vigilanza che il parlamento ha voluto indipendente fin dalla sua legge istitutiva del 1974. Il legislatore – ha aggiunto – a oggi ha fatto una scelta opposta rispetto a quella dello spoils system”. Una difesa granitica della Consob e del suo operato per tentare di respingere ancora gli attacchi, che questa volta però sono arrivati direttamente dall’esecutivo.
FORZA ITALIA Forza Italia definisce “indecente l’attacco del Governo Renzi” al presidente della Consob Giuseppe Vegas e sfida la maggioranza ad assecondare l’istituzione di una “commissione di inchiesta parlamentare sull’operato della Consob e della Banca di Italia”. “E’ inaccettabile e indecente che un ministro in carica quale è Carlo Calenda – ha dichiarato il capogruppo Fi alla Camera Renato Brunetta- attacchi un’Autorità indipendente e il suo presidente dopo una trasmissione televisiva. Il ‘caso Vegas’ dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la pochezza, la mancanza di senso dello Stato, di senso delle Istituzioni e l’arroganza di Matteo Renzi e del suo governo”. “Fin da quando è scoppiato il caso di Banca Etruria, cara al premier e ai suoi seguaci, e delle altre tre banche fatte fallire con decreto dell’esecutivo a novembre, da cui sono emersi conflitti di interesse dei membri del governo e dello stesso primo ministro, nonché la cattiva e superficiale gestione di dossier delicati come quello del sistema bancario italiano, Renzi – ha proseguito Brunetta- ha sempre utilizzato una sola tecnica, quella dello scaricabarile. Ha tentato di dare la colpa prima a Bankitalia, costringendo ad intervenire addirittura il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per recuperare il discredito che era stato gettato sul governatore Ignazio Visco, e ora tocca al presidente della Consob, Giuseppe Vegas, forse l’unica personalità ancora davvero indipendente, la sola che ai vertici delle Istituzioni non si trova lì per simpatie del giglio magico. Questo Renzi proprio non lo sopporta. Quindi vuole farlo fuori”.