E’ polemica tra M5s e il senatore Ugo Grassi, che giovedì ha lasciato il Movimento per aderire alla Lega. Su Facebook Grassi viene attaccato da molti militanti 5 stelle che lo accusano, in sostanza, di avere lasciato il Movimento per non dover versare il contributo chiesto a tutti i parlamentari. Grassi replica spiegando che anche la Lega chiede un contributo, precisando che i versamenti dei parlamentari M5s finiscono su un “conto privato intestato a Di Maio, Patuanelli, D’Uva” gestito con “zero trasparenza”. Ne nasce una polemica che coinvolge anche i parlamentari M5s come Toninelli. Su Facebook, Grassi scrive, replicando a chi lo attacca: “Se c’è una cosa che mi diverte molto è il commento di chi parla da ignorante (dei fatti). La Lega chiede un contribuito mensile di 3.000 euro. Guarda il rendiconto del M5s: lo standard è di 2.000 euro mensili restituiti. Mi dispiace, dovrai trovare un altro argomento… Quello dei soldi non funziona”.
In un’altra risposta il senatore precisa meglio: “La somma erogata in totale è di 14.000 (euro, ndr). Inoltre sono lordi perché in quella somma c’è quello che serve per vivere a Roma e per assumere collaboratori. Infine: la lega chiede un contributo mensile di 3.000 euro. Quindi non c’è nessun vantaggio economico. L’unica differenza è che rispetto al movimento ‘risparmio’ i 300 euro per la piattaforma Rousseau. Se pensa che abbia fatto tutto ciò per 300 euro al mese in più… Lo pensi pure eh, se la rende più soddisfatto”. E a chi gli fa notare che i soldi dei parlamentari M5s vanno “ai cittadini” e non ad un partito, Grassi replica: “A essere precisi precisi da alcuni mesi i versamenti dei parlamentari vanno su un conto privat intestato a Di Maio, Patuanelli e D’Uva. Da lì poi vengono destinati a varie iniziative. Ad oggi non è stato pubblicato alcun estratto conto: zero trasparenza. C’è anche una clausola di destinazione del residuo in caso di chiusura del conto alla piattaforma Rousseau”.
Toninelli commenta con un comunicato: “Il senatore Grassi, appena passato alla Lega, afferma candidamente che ‘l’accordo stretto prevede che dia 3 mila euro al mese del suo stipendio (soldi pubblici) per ripianare la truffa da 49 milioni di euro del Carroccio. La campagna acquisti serve a questo? Bella roba”. Francesco Silvestri aggiunge: “Ugo Grassi non solo ha tradito il mandato che gli avevano conferito gli elettori del Movimento 5 stelle, ma si permette pure di sbeffeggiarli su facebook, ammettendo, praticamente, che il passaggio di casacca gli frutta più soldi nelle tasche. Se avesse un minimo di dignità, dovrebbe dimettersi anche perché ammette di pagare una retta mensile di ben 3000 euro per contribuire a far recuperare alla lega i 49 milioni della truffa allo Stato, debiti che il Carroccio ha nei confronti dei cittadini italiani”.