Nuovo scontro Pd-Anp su referendum, espulsa Laura Puppato

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Tornano ad essere tesi i rapporti tra il Pd e l’Anpi, l’Associazione nazionale dei partigiani. Tema del contendere sempre il referendum costituzionale del 4 dicembre e la liberta’ di schierarsi a favore del Si’ o del No. Il primo attrito tra il partito guidato da Matteo Renzi e l’Anpi, e in particolare il presidente Carlo Smuraglia, risale a questa estate. Poi, a meta’ settembre, arriva il chiarimento, grazie a un faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e segretario Pd e il leader degli ex partigiani sul merito della riforma, ospiti entrambi del palco della festa dell’Unita’ di Bologna, dove viene siglata la tregua. Ora, pero’, il clima si surriscalda nuovamente: al centro delle polemiche la decisione di non rinnovare la tessera dell’Anpi alla senatrice Pd Laura Puppato, ‘colpevole’ di aver promosso e organizzato iniziative e banchetti per il Si’, mentre l’Anpi e’ ufficialmente schierata a favore del No. E scoppia subito la polemica, con i colleghi di partito della senatrice che parlano di “epurazioni”, “clima stalinista” e “deriva estremistica” dell’Anpi.

Mentre l’Associazione dei partigiani di Treviso, dove la senatrice Puppato era iscritta, conferma di non voler fare passi indietro. “Credevo che i partigiani avessero combattuto contro il fascismo per la liberta’, invece vedo l’Anpi manifestare a Latina assieme a Forza Nuova e viene espulso chi esprime un’idea diversa dal vertice…”, scrive Puppato in un post su facebook. Poi, in una dichiarazione, aggiunge: “Sono iscritta all’Anpi da molti anni, perche’ credo vada portata avanti questa esperienza di associazionismo che onora chi combatte’ per la liberta’ del nostro paese e vigila sul rispetto dei diritti di tutti, ma oggi vedo che non e’ importante il valore delle persone, la loro storia, il loro impegno per la democrazia bensi’ essere o meno al governo del Paese, come se stare a fianco di Casa Pound potesse essere accettabile solo per condividere un ‘no’ che sa di odio verso il Premier Renzi”, spiega la senatrice Pd Puppato, che si e’ vista rifiutare il rinnovo della tessera a Montebelluna, di cui e’ stata anche sindaco, e l’ha chiesta in un’altra sezione, da cui ora pero’ il presidente trevigiano dell’Anpi, Umberto Lorenzoni, vuole espellerla. “Faro’ ricorso ai probiviri, non per me ma per chi e’ morto per permettermi di vivere in una Repubblica democratica”, annuncia Puppato.

“Non cacciamo via nessuno”, spiegano dall’Anpi di Treviso, ma “siamo schierati per il No e se un nostro iscritto va contro la nostra linea si mette fuori da solo”. Ma il Pd insorge e si schiera al fianco di Puppato: i senatori Andrea Marcucci e Franco Mirabelli hanno inviato al presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, una lettera ufficiale in cui chiedono di chiarire qual e’ la posizione dell’Associazione. Per la vice capogruppo alla Camera, Alessia Morani, “e’ inquietante l’escalation di manifestazioni che rinnegano i valori che sono alla base dell’associazione ex partigiani”. Morani – e la stessa Puppato – fanno riferimento a quanto accaduto alcuni giorni fa a Latina, in una manifestazione che si e’ svolta mentre era in corso una iniziativa con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Un gruppo di una cinquantina di persone, tra militanti di Forza Nuova, degli Usb, dei comitati per il No di Latina e dell’Anpi Latina ha manifestato contro il premier e il Si’ al referendum. Le immagini delle bandiere di Forza Nuova e Anpi, insieme in piazza, sono rimbalzate sui social. Con una nota l’Anpi, in quell’occasione, prese ufficialmente le distanze dall’accaduto. Ad ora, al contrario, nessun ripensamento da parte degli ex partigiani, che confermano la linea dell’espulsione della senatrice Puppato. Per il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, si tratta di una scelta “talmente incredibile e cosi’ lontana dalla tradizione democratica della lotta partigiana”.