“È una vera e propria lotteria – afferma Marcello Pacifico (Anief-Cisal-Confedir) – perché il Miur non ha pubblicato i posti suddivisi per regione e materia, residuali rispetto alle fasi precedenti (18.476 risultanti dai 47.476 disposti nelle fasi iniziali a dispetto dei 29 mila assegnati) né le graduatorie aggiornate degli albi territoriali con i punteggi incrociati dei candidati presenti in tutte le province, ma ha predisposto un algoritmo secretato che assegnerà i ruoli in barba ai principi costituzionali relativi alla pubblicità degli atti nell’accesso al pubblico impiego, alla gestione delle procedure concorsuali come quelle comparative date dallo scorrimento delle graduatorie. Non è una questione solo di trasparenza – sottolinea Pacifico – ma di regolarità dell’intera procedura di assegnazione degli incarichi a tempo indeterminato che porterà certamente il Miur in tribunale”. Dei 71.643 precari che hanno presentato domanda, uno su cinque, più di 14 mila, per lo più meridionali, – secondo i calcoli di Anief-Confedir – dovrà fare le valige e trasferirsi al Nord, anche se dalla tabella elaborata dall’Anief risultano essere più di 20 mila ma mancano i dati relativi alla distribuzione dei posti residuali regionali della fase B.