Cronaca

Scuola, esami sicuri: “Ffp2, test preventivi e prove a distanza”

Uno screening con tamponi da effettuare a campione su studenti e docenti (in totale circa 520.000 persone) nei giorni precedenti gli esami; organizzare per tempo la possibilità di eventuali collegamenti da remoto per ragazzi e commissari che dovessero essere in quarantena; programmare le seconde dosi delle vaccinazioni dei prof. in modo che non coincidano con le settimane degli esami; provvedere a mascherine Ffp2 o Ffp3 per il personale scolastico, in sostituzione delle chirurgiche, che garantiscono una protezione migliore contro le varianti del Coronavirus. Sono le principali richieste dei sindacati della scuola per migliorare la sicurezza dei prossimi Esami di Stato della scuola (terza media – i primi in presenza in pandemia: nel 2020 furono totalmente a distanza – e maturità), in programma il prossimo giugno. Un incontro sui Protocolli di sicurezza tra Ministero e sindacati era in programma oggi, ma è stato rinviato alla prossima settimana per la vicenda che ha coinvolto la capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Giovanna Boda.

Ma le proposte delle organizzazioni sindacali sono già pronte, tenendo presente che le modalità di svolgimento degli esami del 2020 (sanificazioni, dpi, distanziamento o plexiglass) hanno tutto sommato soddisfatto le aspettative e si possono riproporre come cornice anche per quest’anno. Spiega Alessandro Rapezzi, della segreteria nazionale della Flc Cgil: “L’anno scorso le scuole le abbiamo riaperte con gli esami, perché venivamo dal lockdown, invece quest’anno agiamo in ambienti che hanno già regole di accesso e frequenza, quindi sarà più facile e non c’è da inventarci niente. Ma i protocolli dobbiamo aggiornarli: bisogna sapere continuamente come va lo stato dell’epidemia, per avere indicazioni sulle misure da adottare. La confusione ora regna sovrana. Inoltre c’è il problema delle seconde dosi di vaccino dei docenti, che comportano effetti collaterali e quindi bisogna essere pronti a defezioni nelle commissioni, con modalità miste con collegamenti da remoto. Sì al tracciamento, uno degli elementi di prevenzione fondamentali, mentre contro le varianti va innalzato il livello di protezione, superando la mascherina chirurgica e introducendo le Ffp2”.

“Vogliamo verificare con il Ministero se ci sono le condizioni per migliorare le misure dello scorso anno. Noi proponiamo di allestire gli ambienti per gli esami con impianti di purificazione; organizzare le condizioni per evitare che i ragazzi positivi o in quarantena possano essere esclusi dall’esame, quindi un esame a distanza alternativo”, dice la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi: “Poi proponiamo uno screening con tamponi precedente all’esame e che si programmino per tempo le inoculazioni del vaccino per gli insegnanti alle prese con la seconda dose, che vengono effettuati per singolo istituto, così da non sguarnire le commissioni d’esame”.

Anche per il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, “l’esperienza dell’anno scorso ha funzionato, aggiustare il tiro può essere positivo, ma la strada da seguire è quella. Dobbiamo però approfittare del relativamente contenuto numero di ragazzi e docenti che parteciperanno agli esami per effettuare tamponi a campione per tracciare il virus: il problema non è solo la vaccinazione, dovremo conviverci per tempi lunghi e sperimentare questa misura è utile. In caso un ragazzo positivo farà l’esame conclusa la quarantena. Infine chiediamo di adeguare le mascherine: servono le Ffp2 o le Ffp3, che i docenti ora comprano da soli al posto di quelle di dubbia qualità fornite dall’amministrazione. Dovrebbe essere lo Stato a tutelare la salute dei lavoratori”.

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