Scuola, niente decreto. “Ma non slittano le assunzioni dei precari”. Ecco la nuova riforma

Renzi: ci sono 4 miliardi a disposizione. Giannini: Il capitolo insegnanti prevede una formazione dei docenti “strutturale, continua e obbligatoria”. di Giuseppe Novelli

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di Giuseppe Novelli

Nessun decreto sulla scuola ma le assunzioni dei precari non corrono rischi. Parola di Matteo Renzi. Il provvedimento, un ddl, sarà varato al Cdm di martedì prossimo, 10 marzo, ma “non c’è alcun rischio che slittino le procedure di assunzioni del personale a far data dal 1° settembre 2015” e “non c’è alcun passo indietro del governo”, ha spiegato il premier. Non ci sono dunque problemi di copertura per le assunzioni dei precari della scuola, ha assicurato il presidente del Consiglio. “Per chi dice che c’è un problema di denari, si legga l’articolo 3 della legge di Stabilità: c’è un miliardino di euro che abbiamo messo da parte per quest’anno, e diventano 3 miliardi nel 2016”.

GIANNINI Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, invece, ha spiegato la nuova riforma della scuola. “L’obiettivo del decreto è dare un’attuazione reale e definitiva al concetto, rimasto congelato per 15 anni nella scuola, dell’autonomia scolastica e lo facciamo con una serie di strumenti molto precisi: il potenziamento dell’organico con il piano assunzionale, articolato secondo i fabbisogni della scuola; la copertura di tutti i posti vacanti disponibili con personale di ruolo e non supplenti annuali. Il concorso diventa l’unico strumento” per iniziare a insegnare. Giannini ha quindi illustrato le “linee guida” presentate al Consiglio dei ministri, confermando in sostanza le novità emerse nelle ultime settimane: alla scuola primaria insegnamenti in lingua, specialisti per musica ed educazione motoria, logica e pensiero computazionale; alle medie competenze digitali e attività di laboratorio, lingue e cittadinanza attiva, alla scuola secondaria arte nei licei e nei tecnici professionali, diritto e cittadinanza attiva, economia e educazione finanziaria, insegnamenti in lingua e moduli di competenze digitali per tutte le discipline. Inoltre è previsto il curriculum dello studente e un “sistema integrato 0/6 anni” di educazione ed istruzione fin dalla nascita, che parta dalle buone pratiche esistenti.

PIANI EDUCATIVI Il piano del Miur prevede inoltre più insegnanti di sostegno, piani educativi personalizzati per gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali, classi meno numerose nelle aree a forte presenza di alunni stranieri, laboratori linguistici per perfezionare l’italiano come seconda lingua, laboratori di lingue non comunitarie. Per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro, gli obiettivi sono almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei Tecnici professionali e di almeno 200 ore nell’ultimo triennio dei Licei; l’alternanza in azienda e in enti pubblici; un registro nazionale delle imprese e degil enti che offrono l’alternanza. Il capitolo insegnanti prevede una formazione dei docenti “strutturale, continua e obbligatoria”, un piano nazionale per la formazione aggiornato ogni tre anni e le priorità di formazione 2015 su lingue, inclusione scolastica, didattica innovativa e digitale.

SCATTI STIPENDIALI Confermati i nuovi scatti stipendiali dei prof. Collegati per il 70% alla valutazione e per il 30% all’anzianità, con un Nucleo di Valutazione (NIV) interno ad ogni istituto che valuterà periodicamente i docenti sulla base di crediti didattici, formativi e professionali; i curricula degli insegnanti diventeranno pubblici; la valutazione del docente si aggiunge a quella della scuola (Sistema nazionale di valutazione) e del dirigente scolastico. Le misure fiscali (“Un’altra proposta interessante e innovativa, decideremo con quale veicolo farle approvare”, ha detto Giannini): 5 per mille anche alla scuola, School Bonus con un credito d’imposta al 65% per chi investe su nuove strutture, manutenzione, occupabilità degli studenti; detrazione fiscale per le famiglie i cui figli frequentano le scuole paritarie.