Dopo una lunga trattativa notturna e’ stato siglato a palazzo Chigi l’accordo tra i sindacati del comparto scolastico e il governo. Presenti al tavolo, oltre a tutti i rappresentanti sindacali, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, e il premier Giuseppe Conte. Grazie all’intesa saranno stanziate piu’ risorse per il prossimo rinnovo contrattuale degli insegnanti e garantite soluzioni adeguate per risolvere il problema del precariato. I sindacati hanno cosi’ deciso di sospendere lo sciopero del 17 maggio prossimo. L’accordo, siglato da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda, prevede “l’avvio quanto prima dell’iter per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto istruzione e ricerca, unico strumento atto a valorizzare il lavoro di tutto il personale. Il governo, al fine di riconoscere – si legge nel documento siglato – il fondamentale ruolo nella societa’ del personale docente e Ata, di difenderne e incrementarne il prestigio sociale e di avviare un percorso che permetta un graduale avvicinamento alla media dei livelli salariali di altri Paesi europei, si impegna a reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare specificatamente al personale scolastico, in occasione della legge di bilancio per il 2020, che si aggiungono a quelle gia’ stanziate con la legge di bilancio per il 2019”.
Per quanto riguarda il problema del precariato il governo “garantira’ con cadenza regolare l’indizione di concorsi per il personale docente. In prima attuazione, e anche tenuto conto della recente normativa in materia pensionistica, il governo, nel rispetto del principio costituzionale dell’accesso al pubblico impiego tramite concorsi pubblici, individuera’ le piu’ adeguate e semplificate modalita’ per agevolare l’immissione in ruolo del personale docente che abbia una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi”. Il governo “si impegna altresi’, in via transitoria, a prevedere percorsi abilitanti selettivi, riservati al personale docente che abbia una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi finalizzata alla missione in ruolo”. “Occorrera’ – si legge ancora nel documento – altresi’ valorizzare il personale Ata che, gia’ di ruolo, aspiri a progredire nella carriera attraverso l’applicazione degli istituti contrattuali vigenti, ivi inclusi gli assistenti amministrativi facenti le funzioni di Dsga. Occorrera’ , infine, riconoscere il ruolo e la funzione dei dirigenti scolastici”. Nella parte dell’accordo riguardante universita’, Afam e ricerca si legge: “Al fine di valorizzare la professionalita’ del personale dei settori dell’universita’ e della ricerca, il governo si impegna a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilita’ nella determinazione e nell’utilizzo dei fondi per il salario accessorio. Per l’universita’, il governo si impegna a incrementare il reclutamento del personale che svolge attivita’ di ricerca e di didattica e a completare in tempi brevi le procedure di statizzazione degli istituti musicali pareggiati e delle accademie di belle arti non statali”.
Ma sono gli stessi sindacati, dopo l’intesa a Palazzo Chigi, a rilanciare ora sul contratto di tutto il pubblico impiego. “Non ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, tutti i dipendenti pubblici attendono il rinnovo del contratto. Il premier Conte ci convochi: il personale della Pa tutto merita risposte”, affermano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, sottolineando come “infermieri, polizia locale, educatrici, personale dei ministeri, delle agenzie fiscali, degli enti previdenziali, dei Comuni, delle Province e delle Regioni. Tutti lavoratori pubblici che attendono, al pari, il rinnovo del contratto. Che il governo, invece, si impegni a trovare solo risorse per la scuola è segno della scarsa attenzione che il ministro Bongiorno ha per il confronto”. Da mesi, ricordano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, “chiediamo di avviare un confronto sulle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, sulla legge delega di riforma della Pa e sul rinnovo dei contratti, ma non vi è stata alcuna risposta. Vista la diversa sensibilità dimostrata dalla Presidenza del consiglio sul tema, chiederemo un incontro al presidente Conte perché tutto il personale della Pa merita risposte. In ogni caso l’8 giugno riempiremo Roma per la manifestazione #futuroèpubblico con la rabbia e le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono certezza e non impegni generici, o peggio la denigrazione facendo passare l’idea che siano tutti fannulloni, svalorizzando il loro lavoro. Se ogni giorno il paese va avanti è perché ci sono i lavoratori che presidiano servizi e amministrazioni, dando risposte ai cittadini”, concludono.
IL MINISTRO
“A Palazzo Chigi abbiamo appena siglato l’accordo con i sindacati rappresentativi dei nostri settori – afferma il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti -. Piu’ risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, per garantire stipendi adeguati agli insegnanti. Soluzioni mirate per il precariato: chi insegna da piu’ di 36 mesi avra’ percorsi dedicati per l’immissione in ruolo. Sono due dei punti qualificanti dell’intesa. Ringrazio il presidente Giuseppe Conte per il supporto dato alla trattativa. E ringrazio i sindacati: insieme stiamo lavorando per il bene della scuola”.