Scuola, studenti contestano la Giannini. Il coordinamento: “La polizia ci ha caricato brutalmente”
Un’animata contestazione contro il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca è stata quella che hanno dato vita gli studenti a Palermo. Stefania Giannini, ideatrice delle linee guida della prossima riforma scolastica denominata “La buona scuola”, è arrivata nel capoluogo siciliano in occasione del festival “La Repubblica delle Idee”. Una due giorni con la presenza di scrittori, docenti e le firme del giornale la Repubblica. I ragazzi hanno fatto sentire la loro voce mostrano alcuni cartelli contro “la privatizzazione delle scuole” e “i presidi sceriffi” e urlando “Renzi e Giannini come la Gelmini”. Momenti di tensione quando alcuni di loro hanno cercato di forzare il blocco delle forze dell’ordine in assetto anti sommossa. Uno degli studenti è stato identificato, fermato e portato in questura. Il giovane è stato portato via in manette. Poco prima il ragazzo, di nome Fabio, si è reso protagonista di un violento alterco con alcuni poliziotti. “La polizia ha caricato brutalmente gli studenti del Regina Margherita che stavano contestando in presidio la ministra Giannini”. Lo dice il Coordinamento degli studenti medi di Palermo, che ha girato un video per testimoniare i disordini con le forze dell’ordine. Secondo il Coordinamento, due studenti sono stati “manganellati e colpiti ripetutamente alla testa ferendosi”, mentre “un altro studente minorenne è stato fermato dalla polizia e attualmente si trova in stato di fermo in questura”.
A fare scoppiare i disordini tra gli studenti e le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, sono stati alcuni giovani che, nonostante il divieto imposto da Polizia, Carabinieri e Finanza di oltrepassare il cordone di forze dell’ordine e raggiungere la scuola, hanno iniziato a superare il valico insultando i poliziotti e una funzionaria di polizia lì presente. Alcuni degli studenti hanno quindi tentato con la forza di oltrepassare il limite imposto dalle forze dell’ordine con spintoni. A quel punto i poliziotti e i carabinieri sono intervenuti nel tentativo di fermare i giovani ed è stato il parapiglia. Nel frattempo è arrivata la ministra Giannini ma i ragazzi sono stati tenuti lontani da un gruppo di forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Le contestazioni sono proseguite anche nel pomeriggio davanti al teatro Al Massimo, seconda tappa della visita del ministro, dopo quella in mattinata nella scuola Regina Margherita.
Intanto, la rete degli Studenti Medi Sicilia, rappresentata dal coordinatore provinciale di Palermo Riccardo Giuliano, fa sapere di aver partecipato al dibattito col ministro dell’istruzione nella scuola Regina Margherita. Giuliano ha espresso il ”giudizio negativo nei confronti di quanto proposto fino ad oggi dal Ministro e dal Governo mediante ‘La Buona Scuola’ e il Jobs Act, misure che disincentiverebbero la libera partecipazione degli studenti ad un sistema d’istruzione ancora accessibile a poche fasce di reddito, incapace di erogare servizi e di arginare lo spaventoso mostro della dispersione scolastica, che in Sicilia raggiunge cifre agghiaccianti (sopra il 25%)”. ”Mentre dentro i cancelli della scuola – dice la rete dei Medi – Riccardo Giuliano interveniva di fronte al ministro, mettendo in luce quanto la visione ottusa e iniqua del Governo rispetto alle tematiche e proponendo un modello di scuola diverso, accessibile, migliore, fuori dalle porte il Coordinamento studenti medi intratteneva uno scontro fisico con le forze dell’ordine, in occasione del quale alcuni studenti hanno subito pesanti violenze fisiche. Vogliamo prendere le distanze con chi sa solo usare le mani e gridare dietro un megafono”.