“Se non potessi andare avanti, ne trarrò conseguenze”
Una giornata dura, per la giovane Nelli Scilabra. Per oltre tre ore, l’assessore alla regionale alla Formazione è stato ascoltato dai magistrati negli uffici della Squadra mobile di Palermo come persona informata dai fatti nell’ambito dell’inchiesta sul flop del Piano Giovani. “Mi sento sollevata e ringrazio la Procura della Repubblica di Palermo per la tempestivita’ del suo intervento che mi rassicura e conforta – dice -. Voglio che si faccia piena luce sulla vicenda”. La Scilabra afferma di avere “dato la piena disponibilita’ alla magistratura per schiarire i tratti di una vicenda piuttosto torbida. Abbiamo iniziato a ricostruire fatti e circostanze e continueremo nelle prossime settimane”.
Il componente dell’esecutivo targato Crocetta si dice intenzionato a “proseguire con determinazione l’opera avviata da ventidue mesi, a testa alta e senza compromessi morali, conscia di attirare su di me la prevedibile reazione di quanti, nemici irriducibili del cambiamento, cercheranno con ogni mezzo di conservare vecchi equilibri di potere ereditati dal passato piu’ nero della nostra storia. Un sistema di potere che va oltre lo schema di maggioranza e di opposizione, che unisce trasversalmente pezzi della politica e non solo”. In sostanza, per la studentessa universitaria, “lo scontro e’ chiaro: da una parte chi vuole il cambiamento, dall’altra chi vuole conservare e proteggere un sistema”. Tuttavia la Scilabra è pronta a “trarne le dovute conseguenze qualora dovessi prendere atto dell’impossibilita’ di operare in futuro con serenita’ e fiducia per gli stessi scopi che hanno fin qui rappresentato la ‘mission’ del mio impegno”.