E’ ancora scontro sulla Sea Watch: Matteo Salvini non cambia idea. Ribadisce che “i porti sono chiusi” e aggiunge: “Stiamo valutando nelle prossime ore il fatto che si possa salire a bordo per acquisire tutti gli elementi utili per indagare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina persone che aiutano nei fatti gli scafisti”. Gli appelli per i migranti che sono sulla nave, a poca distanza dalle coste siracusane, intanto, si moltiplicano: “Fateli sbarcare”, si chiede con lenzuola esposte su corso Umberto, la via principale di Siracusa, dove si mobilitano cittadini e associazioni e il sindaco Francesco Italia afferma: “Non si puo’ fare una guerra sulla pelle di disperati. Il Comune e l’arcidiocesi sono pronti a fare la loro parte per accoglierli”.
Non manca poi l’intervento della Cei: “Pur condividendo che la risposta a un fenomeno cosi’ globale come quello migratorio chiama in causa tutti i Paesi europei, il dramma che si consuma davanti alle nostre coste non puo’ lasciarci in silenzio”, afferma il segretario generale, monsignor Stefano Russo. E, con una nota congiunta, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e l’Unicef dichiarano che “e’ urgente garantire lo sbarco in un porto sicuro ai 47 migranti e rifugiati da 7 giorni a bordo della Sea Watch”. Sotto la lente dei magistrati di Siracusa, intanto, ci sono le condizioni igienico-sanitarie della nave e le sue dotazioni di sicurezza.
“Mi sono preoccupato – spiega il procuratore facente funzioni di Siracusa Fabio Scavone – della situazione igienico-sanitaria a bordo della nave per sapere se c’erano delle richieste non esitate, ma mi e’ stato riferito dalla Guardia di finanza e dalla Capitaneria di porto che dal comando della nave hanno assicurato che non ci sono emergenze in questo senso. L’unica richiesta e’ stata quella di entrare nel porto, ma in questo caso la scelta politica e amministrativa e’ stata quella di lasciare la nave alla fonda. L’altro aspetto che ho considerato – aggiunge – e’ quello relativo alla situazione dei minori, se, insomma, ci sono profili per un caso di abbandono. Ma sotto questo aspetto va detto che il comandante della nave ha una sua autorita’, per il diritto di navigazione italiano il comandante puo’ perfino sposare. Lui e’ il tutore dei minori. Per cui, se e’ vero che ci sono minori non accompagnati e’ altrettanto vero che non sono abbandonati per la presenza del comandante”.