Secondo giorno di colloqui a Doha, ottimismo tra i negoziatori

Secondo giorno di colloqui a Doha, ottimismo tra i negoziatori
16 agosto 2024

Oggi, a Doha, è iniziato il secondo giro di colloqui tra i negoziatori che stanno lavorando per un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Fonti vicine al dossier riportano che le parti coinvolte “sperano di vedere progressi entro le prossime 24 ore”, come riferito dal quotidiano Haaretz. Finora, i colloqui si sono svolti con successo, in un clima di dialogo positivo.

Questa è la seconda giornata di trattative nella capitale del Qatar, con l’obiettivo di raggiungere una tregua nel conflitto in corso e ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani catturati il 7 ottobre scorso. Secondo quanto riferito, il portavoce del Ministero degli Esteri qatariota, Majed al-Ansari, ha dichiarato che i negoziatori sono fermamente determinati a proseguire gli sforzi per raggiungere un accordo che possa favorire un cessate il fuoco e consentire l’ingresso di maggiori aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Nonostante i negoziati in corso, le operazioni militari israeliane nella Striscia non si fermano. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno ordinato, attraverso il lancio di volantini, l’evacuazione di alcune zone del centro di Gaza, considerate “safe zone” umanitarie. Queste aree, tra cui la parte nord di Khan Younis e la parte orientale di Deir al-Balah, sono state identificate come potenziali punti di lancio di razzi e colpi di mortaio verso Israele. Nel frattempo, continuano i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa e l’emittente araba Al Jazeera, tra ieri sera e questa notte, almeno otto persone sono state uccise, tra cui sette nel campo profughi di Jabalia e una nel campo di Nuseirat.

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L’IDF ha confermato che l’aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 30 obiettivi, inclusi edifici utilizzati da gruppi terroristici e infrastrutture militari. Israele ha intensificato le operazioni nel sud della Striscia di Gaza, in particolare nelle zone di Rafah e Khan Younis, e nel corridoio di Netzarim. La Marina israeliana ha inoltre dichiarato di aver eliminato un certo numero di terroristi che rappresentavano una minaccia per le truppe israeliane operative nella zona centrale di Gaza.

Parallelamente, una fonte vicina agli Hezbollah libanesi, citata dal Washington Post, ha riferito che il gruppo sciita non intende lanciare alcuna operazione di rappresaglia durante i colloqui in Qatar, per non essere ritenuto responsabile di eventuali fallimenti nelle trattative. Tuttavia, la fonte ha sottolineato che la rappresaglia è solo posticipata e non annullata. Infine, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza continua a crescere. Dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas in Israele, il Ministero della Salute di Gaza ha registrato oltre 40.000 morti. Le vittime includono civili, in gran parte donne e bambini, che hanno pagato il prezzo più alto in questo conflitto che sembra ancora lontano da una soluzione.

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